Midnight in Paris

E’ un bel film romantico che fa sognare parigi con le sue atmosfere sospese nel tempo e la romanticità dei tempi passati e perduti (ma non troppo).
E’ anche un film divertente e leggero con una morale che mette lo spettatore dinanzi ad una verità: non esistono i tempi d’oro e se così pare allora siam noi che si ricerca una soluzione altrove assolvendoci dalle nostre colpe per quanto piccole che siano.

The descent

Ho letto un’ottima recensione e ho deciso di vedere questo film, il primo, del regista di Doomsday. La parte iniziale è ben fatta,   sembra di essere di fronte ad un film nello stile di 127 ore, mentre invece nel secondo tempo improvvisamente compaiono degli improponibili “mostri” che poco incastrano con il clima di suspance che si era creato.

Lo stile scema in uno squallido horror con ridicoli omuncoli pallidi che cercano di addentare le protagoniste. E con un finale a sorpresa che ti fa addormentare.

Hanna

Action Movie con una vena di  “film d’autore” .

In Hanna oltre a far sfoggia di arti marziali letali si cerca di tanto in tanto di girare le scene con garbo, con abbellimenti non necessari al ritmo ed alla suspence ma che scandiscono il tempo della pellicola.

Questi abbellimenti sono piuttosto fini a se stessi perché la storia è banalotta e dotata di personaggi ben interpretati ma mal integrati nella trama.

A causa di ciò, malgrado un certo stile che non passa inosservato, il film ne risente e si impoverisce.

2012

Evitato come la peste al cinema l’ho visto convinto di assistere ad  una porcata micidiale e sono invece rimasto stupito di aver visto solo una troiaio medio-alto.

Per intenderci non un “le voci degli altri” ma neppure un “transformer 2” (mi dicono che il 3 sia ancora peggio ma io ancora non l’ho visto).

Insomma i presupposti per una tavanata galattica ci sono tutti: pistolotti, un Berlusconi che prega insieme ai suoi “elettori” prima di prendersi la cupola del Vaticano in capo, arche di noè tecnologiche che si scontrano con air force one in balia di onde alte 1,5 km, etc. etc.

Però giustamente il film non si prende sul serio e spesso fa l’occhiolino allo spettatore come quando durante una catastrofe iniziano a sparire le strade ed uno dei protagonisti consiglia di prendere l’autostrada considerata più veloce mentre pochi istanti dopo si sgretola sotto i loro occhi.

 

Insomma niente di eccezionale però per come me l’aspettavo mi immaginavo una specie di armageddon 2 o peggio.

Spartacus: sangue e sabbia

Questa serie è prodotta da Sam Raimi quindi è logico aspettarsi azione e tanta violenza. Nella puntata di apertura ricorda molto lo stile di 300 per l’uso dei colori  e dei fermo immagine mentre negli episodi successivi assume uno stile distinto e si differenzia dagli altri.

Malgrado fino ad ora abbia visto solo 3 puntate mi colpisce molto la storia che costringe lo spettatore a scoprire cosa accadrà nel corso della storia e per questo lo affeziona alla serie. Inoltre è bella l’idea di mostrare la vita del gladiatore a partire dal rapporto con i compagni (rapporti spesso letali) e con il padrone che vede i propri combattenti come “investimenti” per la propria carriera politica.

Insomma questa serie è molto interessante e va vista non solo perchè l’affascinante protagonista è morto giovane per una terribile malattia.

 

 

 

 

 

 

Aggiornamento

Dopo aver terminato di vedere tutte e 13 le puntate il mio giudizio cambia radicalmente. Non solo la serie mantiene le aspettative che aveva creato ma conquista puntata dopo puntata una trama profonda piena di intrecci e notevoli colpi di scena. Nell’episodio finale si raggiunge il climax con la parte che tutti ci aspettavamo:  qui siamo di fronte ad un dramma shakespeariano condito di schizzi di sangue a volontà.

La migliore serie che abbia mai visto.

Predators

Questo film non mi è piaciuto per tre motivi:

1) Non c’è Arnold Schwarzenegger ed al suo posto c’è, per quanto sia bravo Eric Brody, una mezzasega

2) Escluso l’idea iniziale non c’è assolutamente niente di originale in questo film

3) Uno dei protagonisti è un traditore ma senza nessuna motivazione plausibile, giusto per rompere i maroni

Insomma non è difficile intuire che questo ennesimo capitolo di Predator non mi sia piaciuto; intendiamoci è girato decentemente ma sinceramente è meglio spendere il prezzo del biglietto per andare a farsi una birra e magari per ricordarsi di un film con il buon vecchio schwarzy.

Quel treno per Yuma

Film riuscito almeno per quanto riguarda la regia e la bravura degli attori.
Non mi ha convinto l’evoluzione dei personaggi, in particolare quella del bandito Russel Crowe, il quale in modo artificioso improvvisamente diventa l’eroe.
Tutto questo non è credibile o per lo meno non si riesce a renderlo credibile; a causa di ciò il regista non è stato in grado di compiere bene il suo mestiere: portare lo spettatore alla sospensione della propria incredulità.

Love Actually

Bel film sull’amore di quelli che piacciono alle fidanzate ma anche ai loro fidanzati.
Ovvero non un film banale che affronta l’argomento ma uno spaccato di dieci diverse storie che hanno a che fare con l’Amore nelle sue più svariate incarnazioni.
L’unico episodio brutto è quello con Lian Neeson in cui insieme ad un odiosissimo bambino che invece di pensare a giocare gioca a fare l’adulto fanno odiare la categoria dei bimbi attori.

Doom

Provo molta vergogna però il film tratto dal videogame più famoso della storia non è malvagio. Intendiamoci è una copia di Aliens e Leviathan ma migliore di quest’ultimo.
Solitamente quando ci si aspetta il peggio capita di venir positivamente stupiti proprio dal fatto che ciò non lo sia.
Questo è il caso di Doom: girato decentemente con una tramma quanto mai banale riesce a far passare 108 minuti in maniera divertente.
Molto apprezzabile il riferimento vero e proprio al videogame quando per circa 5 minuti si passa alla visuale in soggettiva: un vero omaggio.

Giro del mondo in 80 giorni

Jachie Chan in versione ottocentesca è alle prese una rivisitazione del racconto di Verne.

Oltre ai dovuti combattimenti in questo film ci sono un sacco di cameo tra cui quello del mitico Arnold, di Owen e di John Cleese (ex Monty Python). Il film è piacevole e scorre benino sopratutto se si ha da stirare una montagna di vestiti.