A prova di morte

Originariamente fa parte del progetto Grindhouse formato da due film ‘A prova di morte‘ e ‘Planet terror‘ di Rodriguez (altra chicca!).
In realtà esiste all’interno di questa “maratona” pure un trailer di una terza pellicola, inesistente all’epoca ma realizzata recentemente (per maggiori dettagli vedi machete).
Il termine grindhouse indica tutto ciò che è splatter, violento, un poco spaghetti-western  e permeato di sesso. E questa “proiezione doppia” nasce come tributo a questo genere ma anche come riferimento ai veri spettacoli doppi che venivano proiettati nei cinema durante gli anni 50.

Naturalmente entrambe le pellicole sono veramente due gioiellini gran lunga migliori dei filoni a cui si ispirano.
Il bello di questi film è che entrambi si svolgono nello stesso “mondo” e quindi capita di vedere in “a prova di morte” la stessa infermiera che è coprotagonista di planet terror fare una comparsata veloce.

Tornando al film di Tarantino siamo di fronte ad un lavoro che non è stato molto considerato ma che invece mi ha folgorato: c’è un inizio lento senza colpi di scena interamente basato su dialoghi molto elaborati;  c’è un colpo di scena traumatizzante ed improvvisamente si cambia registro e  sembra che il secondo tempo sia composto da un episodio totalmente diverso fino a che … lo spettatore si accorge dell’elemento “collante” della narrazione.

A mio parere questa giochetto è molto efficace come lo sanno rendere efficace i grandi e con questo trucchetto il film trae linfa che coglie impreparato chi non è  non troppo smaliziato.
Il finale del film rende giustizia piena di tutta la frustazione che si accumula sotto forma di tensione durante i 3/4 della visione. Questo effetto catarchico è benzina adrenalinica che risveglia la simpatia nello spettatore e rende partecipe nella terrible “vendetta finale”.

Un must, il miglior Tarantino nella sua forma migliore. Da vedere e (come ho fatto io) rivedere.

Le iene

Film di esordio di Quentin Tarantino del ’92 quando aveva già firmato la sceneggiatura di Natural Born Killers (di cui rifiuterà di farsi accreditare nei titoli in seguito ad una lite con il regista Oliver Stone per i troppi rimaneggiamenti) ed una Vita al Massimo (quest’ultima scritta nel 1987 e poi transformata in un grande film da Tony Scott successivamente).
Le iene sembra una parte teatrale e contiene gli ingredienti che sono poi divenuti un classico: dialoghi serrati , violenza, sangue a fiumi, svolgimento temporale non lineare.
Una curiosità il film doveva essere girato in 16 mm ma la sceneggiatura fini’ in mano ad Harvey Keitel e il budget previsto per il film venne moltiplicato per quaranta. Il resto è storia.