Gli anni in tasca

Con questa pellicola del grandissimo Francois Truffaut inizia il mio ciclo di visione completa delle opere del grande maestro del cinema.

Tutto nasce da una mia discussione che ho avuto in palestra con un appassionato di cinema a cui avevo consigliato la lettura de “Il cinema secondo Hitchcock”: un’intervista di Truffaut al più grande regista di suspance della storia – un maestro che intervista una altro maestro!

Tornando a “Gli anni in tasca” qui si parla con grande capacità comunicativa del mondo dei bambini (e dei grandi) con un bel film corale in cui gli interpreti sono tutti i compagni di classe di una scuola nell’ultimo periodo prima di andare alle superiori e di divenire “grandi”.

Ci sono vere scene da antologia: i baci nel cinema, il discorso del maestro nell’ultimo giorno di scuola solo per nominarne un paio che rendono questo film toccante ed eterno.

L’uomo senza passato

E’ molto strano questo film di Aki Kaurismäki, regista finlandese, ma non è una stranezza compiaciuta di un autore che vuol far vedere che è bravo ma piuttosto una particolarità di chi crea personaggi che assumono una loro peculiarità fuori dai canoni quasi da soli proprio come se fossero degli esseri umani veri.

E quindi ci sono personaggi  come quello che guardiano che si comporta da aguzzino ma che invece lo si scopre che ammicca al protagonista quasi come se fosse un ruolo in cui ci è obbligato instaurando una specie di teatrino in cui il suo ruolo viene smussato fino a divenire un bonaccione.

Il bello di questo film non è tanto la storia dello smemorato protagonista quanto i personaggi strani che lo compongono tutti totalmente fuori dagli schemi ma non in maniera forzata. Ognuno di essi è “stonato” ma nel loro insieme il suono che esce dà vita a una cacofonia creata da una orchestra sgangherata  ma che ha qualcosa di originale e commovente da trasmettere.

Taxidermia

Film d’autore Ungherese e con i toni molto ma molto forti.
E’ una trilogia e le storie sono grottesche al limite della decenza.
Personaggi dediti all’arte della “simulazione amorosa” estrema, gare di mangiate a livello nazionale e l’arte estrema della tassidermia ovvero dell’imbalsamazione.
Difficilmente si riesce a vedere questa orgia di automutilazioni che ci vengono fornite senza lasciare niente all’immaginazione ma bisogna comunque ammettere che c’è dello stile nel girare una storia simile.
Sconsiglio altamente la visione, ma la pellicola è interessante.