Seguito di “uomini che odiano le donne“.
Rispetto al primo la trama è più debole (parzialmente copia anche del romanzo che effettivamente è meno “sentito” del romanzo di debutto) ed inspiegabilmente alcune scene sono diverse da come raccontato nel cartaceo.
Nel complesso il film è comunque godibile.
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La fabbrica del cioccolato
Per il fatto che odio i musical ho sempre avuto molti problemi a vedere questo genere.
Per questo motivo ho sempre odiato l’originale in cui ogni pretesto era l’occasione per una canzone che stuzzicava quello che sarebbe diventato il mio odio per questo stile.
Con molto scetticismo mi sono quindi avvicinato al suo remake, giusto perché è stato votato dalla maggioranza degli spettatori.
Il film mi ha stupito perché mi è piaciuto in particolare l’inizio con una serie di idee molto originali che mi hanno fatto apprezzare i vari spunti che danno origine alla storia.
E poi devo ammettere che di canzoncine ce ne erano poche …
Uomini che odiano le donne
Ho letto avidamente la trilogia Millennium e immaginate con che curiosità mi sono apprestato a vedere il primo dei tre film della trilogia.
Ne è valsa la pena.
La trama è modificata ed adattata per un pubblico cinematografico: semplificando leggermente qua e là ma senza snaturare la storia.
La supremazia della cinema americano ci ha abituati ad i suoi ritmi ed al suo stile ma questo film è diverso.
Malgrado l’argomento trattato sia molto crudo viene presentato con pacatezza, con i suoi ritmi come se il regista volesse utilizzare un passo differente da cui siamo abituati.
Il risultato è un crescendo che prende lo spettatore e lo avvince per tutta la sua notevole durata ed alla fine la nebulosità degli intrecci si manifesta nella sua eccellente e sinistra sinfonia.
Il risultato a mio parere è notevole.
Bourne supremacy
Bourne identity
Buon film d’azione con un Matt Damon che veste i panni di un agente segreto smemorato ma super “efficace”.
Questo film, come i suoi seguiti, sono l’esempio di un buon prodotto destinato al grande pubblico (ed al successo al botteghino) non particolarmente malvagi e che si lasciano apprezzare.
Questa è la mia seconda visione del film e devo dire che rivederlo mi ha deluso parzialmente perché lo ricordavo migliore.
Fantastico il cameo iniziale con il testimonial della birra Moretti.
Hell Rider
Il produttore è Quentin Tarantino e malgrado un buon inizio il film presto sfocia in sproloqui tra motociclisti e dame svestite pronte a farsi “inforcare” dai medesimi. Credo che forse gli amanti della moto possano trarre qualche ulteriore giovamento da questo film ma per quanto rigfuarda me è un film da dimenticare anche se compaiono, purtroppo per l’ultima volta, David Carradine e Dennis Hopper.
Will Hunting
Con questo film sono nati 2 divi: Matt Damon e Ben Affleck. La curiosità è che non solo sono interpreti ma hanno anche creato la sceneggiatura e per questo hanno vinto l’oscar.
La storia è valida e piuttosto originale, c’è una buona caratterizzazione psicologica dei personaggi sdrammatizzando qua e là (secondo me c’è anche lo zampino del “commesso” Kevin Smith).
Una buona riuscita, insomma.
Warrior king
Certo che non li fanno più i film marziali di una volta.
Questa volta per picchiare tutti la scusa è che al protagonista viene portato via l’elefantino.
Poi ovviamente le coreografie sono alquanto ben fatte (molto meglio di quelle di Van Damme …) con vere e proprie acrobazie che rendono molto bene nelle scene di lotta.
Il film si lascia vedere proprio ma proprio se non avete meglio da fare …
Tropa de Elite
Film eccellente che sbatte lo spettatore nel terribile mondo degli scontri tra gli spacciatori delle Favelas e i corpi speciali addestrati per combatterli: i Bopa.
Poteva essere una occasione sprecata mostrando una serie di scene d’azione efferate ma invece il film ha una sua evoluzione: un primo tempo, di lento respiro è quasi una storia d’amore mentre nel secondo tempo il ritmo si fa pressante e la drammaticità aumenta.
Efficacissimo il finale che mette d’accordo sia chi si accontenta della violenza fine a se stessa sia chi desidera il realismo di un film documentarista.
Senza esclusione di colpi
Filmaccio di arti marziali di serie “l’importante è partecipare”, come direbbe Elio.
Malgrado ci sia Jean Claude Van Damme, la storia sia un classico delle arti marziali ovvero un torneo da vincere, il film risulta una serie di combattimenti con combattenti improbabili e scene di lotte girate male.
Insomma molto più simpatico un film con Jackie Chan.