Pallottole cinesi

 

t41QyJPDM6azKBUFHTXMvEznp0yPallottole cinesi, uno dei pochi casi in cui il seguito è meglio.

Il seguito è 2 cavalieri a Londra.

Strano di solito i film con Jackie Chan piacciono perché, come ho detto più volte è il Bud Spencer delle arti marziali solo più agile e meno minaccioso.premium-cinema-comedy_pallottole-cinesi

Questa volta però il film è noioso, la trama è incastrata malissimo e non si riesce a fondere bene il mondo orientale con le sue regole a quello polveroso del West: la coppia è tenuta insieme con una serie di forzature e il film risulta troppo costruito per essere semplicemente divertente.image2

Il cattivo è poco caratterizzato e la bellissima Lucy Lyu è lì come una pera cotta ad aspettare di essere salvata. Essendo abituati a vederla in Kill Bill è una grossa delusione.

Hidalgo

L’idea di una corsa di cavalli nel deserto con i beduini contro un cowboy è decisamente originale ed il film trae giovamento da una così insolita trama.
Purtroppo però spesso lo stile ha delle cadute di tono a causa del regista che sembra voler allargare il suo pubblico includendo scene extra che non centrano niente con la trama.
Ad esempio qua e là accadono scene da action movie come se Viggo Mortensen abbandonasse il suo lazoo per la frusta di Indiana Jones e si mettesse a salvare principesse e a combattere con malvagi emissari di eroine dark.
Peccato perché in questo modo la storia ne risente anche se la visione nel complesso è piacevole soprattuto grazie all’originalità che rende il cavallo, da cui si prende il titolo, il vero protagonista.

Il grinta

E’ una buona pellicola ma dalle talentuose mani dei fratelli Coen mi sarei aspettato qualcosa che avrebbe lasciato maggiormente il segno.

Per l’amor del cielo gli interpreti sono bravi (e la bambina Hailee Steinfeld recita mostruosamente bene) però il film inizia bene e poi un poco si trascina con i classici clichè dello sceriffo buono e lo sceriffo cattivo che però è buono.

Comunque è un lavoro ben riuscito, si vede bene e con un’ottima fotografia. E’ un film più che sufficiente.

Il cavaliere pallido

Bel film Western di Clint Eastwood girato negli anni 80 in cui si inizia ad intravedere la bravure dell’uomo con cappello anche come regista.
Ciò che colpisce è il mistero che avvolge il “cavaliere pallido” che compare dal nulla in seguito ad una invocazione disperata e che infonde coraggio in una comunità esigua di minatori.
Il cavaliere è un uomo di fede ma sembra essere benissimo in grado di difendersi e infondere coraggio nella comunità mentre per i nemici sembra essere un vecchio avversario creduto morto.
Belle le ambientazioni nebbiose e le riprese che mostrano questo eroe sperduto in mezzo alle colline, le montagne e la neve.

I compari

Bel film di Altman: un inconsueto western in cui viene sbattuta in faccia la triste realtà della mitizzata epoca della colonizzazione dell’America.
Ci sono pistoleri, killer ma miscelati con sapienza e realismo storico. Il filo conduttore è la creazione di un piccolo paese, asse su asse, tugurio su tugurio, bordello su bordello.
Tutto questo è tenuto insieme da un ex pistolero, un bravissimo Warren Beatty, non un pistolero alla Clint Eastwood senza paura ed infallibile, ma con le sue paure e le sue insicurezze.
Insomma un gran bel film.

Il mio west

Questo film è come un dolce con tanti canditi ma con un cattivo impasto.
I canditi sono gli interpreti per metà stranieri e bravissimi, l’altra metà italiani e meno bravi.
L’impasto è come Veronesi ha messo insieme le cose in modo totalmente sbagliato creando un risultato stranissimo: grandi nomi come Harvey Keitel, David Bowie ed altri caratteristi stranieri molto bravi insieme a Leonardo Pieraccioni.
Per l’amor del cielo non odio il simpatico comico fiorentino ma in un film western con pistoleri e attoroni stona davvero sopratutto con le sue battutine alla “pieraccioni”.
Oltre alla cattiva “amalgama” dell’impasto peggiorano parecchio il film i pessimi dialoghi e la storia totalmente inconcludente.

Continuavano a chiamarlo Trinità

Seguito de “Lo chiamavano Trinità“, a mio parere questo è il migliore dei film su Trinità perchè per lo meno nella prima mezz’ora ci sono scene entrate nella storia dei film “scazzotti” western.
La scena iniziale in cui i malviventi vengono truffati a più riprese prima da Bud Spencer e poi da Terence Hill  è nella sua semplicità fantastica. E poi tornano subito in mente la scena successiva in “famiglia” con pranzo “ruttato”, la scena del saloon con la partita a poker e la seguente duelli a pistoli e ceffoni?
Scene che segnano la storia.
Buon amarcord.

Lo chiamavano Trinità

Spaghetti (e cazzottoni) Western che consacra la coppia Bud Spencer Terrence Hill nella storia del cinema.
La vicenda è solo una scusa per un’ora e mezzo di scazzottate in stile che hanno creato un genere destinato ad avere successo per molto tempo. Rivisto dopo molto tempo mantiene il suo fascino anche se più di un film va considerato una serie di sketch, anche se irresistibili.

Giù la testa

Grande film di un grande regista che di film western ha basato la quasi totalità della sua carriera: Sergio Leone.
E’ un film fatto di grandi attori (Romolo Valli, Rod Steiger e James Coburn)  i cui personaggi sono legati dal filo della rivoluzione: c’è chi la tradisce, chi non la capisce e chi la respira.
E sullo sfondo amaro della repressione in cui nello si vedono i ribelli che vengono giustiziati si consuma il dramma molto umano della debolezza e degli ideali troppo difficili da perseguire sia perchè si è fatti di carne sia perchè quelli che ci rimettono sono sempre i poveracci.
Per citare Steiger:  “i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo e parlano, parlano. E mangiano. Parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione! Quindi per favore non parlarmi più di rivoluzione… E, porca troia, lo sai cosa succede dopo? Niente… tutto torna come prima!”

Kill bill part 1 & 2

Film molto complesso in quanto dentro se ha molti generi: il tema della vendetta, il genere arti marziali e il genere western tutti questi amalgamati ad arte.
Nelle sue oltre 4 ore totali di film si sfuma da un genere all’atro, si abbatte qualche record (è considerato il film più violento della storia del cinema anche se il bianco e nero nella prima parte evita di tingersi gli occhi di rosso – ma non per il pubblico giapponese).
Siamo difronte ad un grandissimo livello di cinema, non ci resta che aspettare l’episodio 3 annunciato recentemente.