Come me nessuno mai


Film di esordio del bravo Gabriele Muccino ma anche del fratellino Silvio. Magari è un po ingenuo ed alcune cose non sono molto credibili (come la carica della polizia che pone fine all’occupazione della scuola superiore) ma la pellicola non è male e sono ovviamente i giovani ad uscirne vincitori mentre i genitori che cercano di capire i figli sono invece loro gli adolescenti che non vogliono crescere. Ancora una volta un film che mi fa riscoprire Muccino regista che avevo ormai depennato dopo L’Ultimo Bacio e che ultimamente ho rivalutato con Sette Anime, ad oggi il suo capolavoro.

il monello


E’ un film muto del 1921 se ci si pensa 2009 meno 1921 fa 88 anni. Mi piacerebbe arrivare fino a quell’età nel pieno delle facoltà fisiche ma soprattuto mentali.
Il monello ci è arrivato perché guardandolo tutt‘oggi il film colpisce e suscita emozioni.
E’ logico che sia così perché il film è di Charlie Chaplin il papà del cinema visto come film d’autore.
Ciò che mi impressiona è che malgrado siano passate 3 generazioni (anche quattro) il film è godibile e non risente che appartiene a quasi un secolo prima. Se oggi mi guardo un film tipo Easy Rider (un bel film, per l’amor del cielo) mi rendo conto che è un manifesto dell’epoca mentre un film come il monello continuerà a colpirci nei secoli dei secoli

Stage beauty


Film che tratta di attori durante l’epoca shakespeariana: costretti dalle usanze del tempo ad interpretare anche ruoli femminili.
Il film vorrebbe riprendere le atmosfere di Shakespeare in Love ma non ci riesce minimamente: il film è scarsamente ispirato e noioso, terribilmente noioso. Se riuscite ad non addormentarvi per favore ditemi come finisce.

About a boy


Film non molto famoso con Hugh Grant in cui interpreta un ruolo leggermente diverso da quello del solito imbranato ma simpatico: qui il protagonista e imbranato ma “vuoto”.
Vuoto nel senso che vive di rendita dovuti ai diritti di autore di un padre famoso per un brano natalizio e il cui interesse è portare a letto le donne senza doversi legare ad esse.
Il film ovviamente è basato su questo aspetto che successivamente prenderà una piega diversa in seguito a sopravvenute nuove conoscenze fino al buonismo finale.
Pellicola non eccessivamente malvagia ma neanche un film che rimarrà nella storia. Bravissimo il ragazzo che insieme a Hugh Grant dà vita a questa storia.

Matrimonio all’inglese


Finalmente una pausa leggera in mezzo a tanti film drammatici di questi ultimi tempi.
Film è ben girato è divertente e nello stesso tempo fa riflettere.
Gli attori sono veramente in gamba e spicca la protagonista: una splendida ed ammaliante Jessica Biel.
Bravissima anche Kristin Scott Thomas e Colin Firth rispettivamente nel ruolo della madre e del padre del giovane marito di Jessica.
Il regista John Whittaker , lo stesso di Priscilla regina del deserto, è molto a suo agio con le situazione e finalmente ecco un film in cui i dialoghi sono ben congeniati e non sfociano nelle colorite effusioni sentimentali che sono solite dei film americani: come odio il dover sentire ripetere all’infinito i vari “ricordati che ti voglio bene” …
Insomma un film divertente che fa passare la serata in modo piacevole. Consiglio la visione.

Sette anime


Questa volta il film di Muccino è piaciuto pure a me.
Non sono assolutamente un fan del nostro regista tanto che “l’ultimo bacio” non mi è piaciuto minimamente.
Ma ‘Sette Anime’ è veramente un bel film: la storia è poetica, toccante e gli attori sono molto bravi – e molto belli – ovviamente mi riferisco a Rosario Dawson.
L’unico neo è da ricercarsi nella tristezza quasi eccessiva che permea la pellicola: mai come questa volta ho sentito, nel cinema gremito, tanti singhiozzi e tante soffiate di naso ma per fortuna Muccino termina il film proprio quando sarebbe divenuto eccessivo.
Anche la storia merita di essere lodata in quanto è costruita in maniera ‘cumulativa’ aggiungendo sempre più particolari rendendo il film un suspence-drammatico.
Bravo Muccino.

L’alba dei morti dementi

Questo film è semplicemente grandioso: mette insieme elementi da commedia insieme ad elementi da film horror creando un genere molto particolare: l’horroredia.
Wright è un regista veramente in gamba come è già stato detto per hot fuzz e questo film è il suo capolavoro.
Shaun of the Dead, questo è il titolo originale, in teoria vorrebbe essere un film d’intrattenimento leggero sui morti viventi ma questo tentativo ampiamente raggiunto crea una pellicola terribilmente inquietante: l’ironia di alcuni situazioni di tutti i giorni rendono il film credibile e quando sopraggiunge il sovrannaturale lo spettatore è preso alla sprovvista.
Tutto ciò crea un film molto inquietante che può tranquillamente figurare insieme ai grandi film horror della storia dedicati all’argomento: La notte dei morti viventi, L’alba dei morti viventi, Il giorno degli zombi e a terra dei morti viventi.
Di alcuni di essi (sicuramente il terzo ma forse anche l’ultimo) è migliore.
E’ assolutamente da vedere

Rivincita di Natale


E’ il seguito di “Regalo di Natale” sempre del regista Pupi Avati, film che fece ritornare famoso Diego Abatantuono qualche anno fa rinnovandolo come attore nei film di Salvadores dopo aver fatto film del calibro di “Attila” ed essere stato, giustamente, dimenticato.
In questo film ci sono attori bravissimi come Delle Piane, Haber e la storia ricalca l’idea della sfida di Poker nella notte natalizia finita con una sconfitta che il personaggio interpretato da Abantuantono subì 15 anni prima.
Il film è ben fatto perché Avati conosce il mestiere da tanto tempo e la storia è ben congeniata anche se ‘Regalo di Natale’ ha qualcosa di più.

Quantum of Solace


Classico film di James Bond: inseguimenti d’auto, sparatorie, donne.
A differenza del precedente Casino Royale questo film lascia del tutto indifferenti: trama banale, le solite scene di azione.
Consiglio la visione solo per vedere la Bond Girl di turno anche se non è un motivo del tutto valido per perdere del tempo.

Pubblicato in 007

The millionaire


Questo è uno di quei rari casi in cui l’abilità di un regista viene messa al servizio di una storia molto originale e efficace.
Il nuovo film di Danny Boyle è semplicemente una attenta miscela di una storia bellissima, mai vista prima girata con grande potenza espressiva e abilità in ogni singola scena.
Nei suoi 127 minuti le riprese su suolo indiano si susseguono e lo spettatore entra piano piano nel vivo iniziando a collegare fatti che a prima vista sarebbero sembrati scorrelati tra di loro.
Sicuramente è tra i migliori film di questi ultimi anni … correte a vederlo!