
Proprio l’altro giorno a pranzo mi sono ritrovato a vedere questo capolavoro di Boorman.
Girato ormai molti anni or sono la capacità rappresentativa e narrativa del regista non sente la vecchiaia.
Il film, girato a basso costo, ha molte caratteristiche che lo rendono degno di essere visto.
Le immagini vivissime: le armature lucenti, le battaglie zeppe di sangue e fango, la spada che esce dall’acqua.
La storia complessa e assolutamente ben cadenzata ed intrecciata rendono la visione del film scorrevole e non ci si accorge del tempo che passa.
Infine colpisce molto le capacità precognitive del regista in fatto di attori e infatti compaiono, allora sconosciuti, un giovane Liam Neeson, un lussurioso Gabriel Byrne nel ruolo del babbo di Artù ed infine addirittura un Patrick Stuart non ancora capitano dell’Enterprise.
007 Casino Royale

Non mi sono mai piaciuti più di tanto i film della serie di James Bond (escludendo ovviamente Goldfinger che è e rimane il migliore) li ho sempre trovati ripetitivi e irreali, troppo irreali.
Questo film invece mi è piaciuto molto per una serie di motivi
- c’è un nuovo agente segreto
- Daniel Craig è convincente nel suo nuovo ruolo
- la storia ha un bell’intreccio e non è il solito film di agenti segreti con cattivone misterioso e bond girl a chili
Quindi evviva il nuovo agente segreto che è più simile ad un moderno Arnold Schwartzenegger che al mitico Sean Connery: rende il film forse più violento ma dona pure un ritmo molto più adatto agli agenti segreti di oggi 🙂
Hot Fuzz

Dopo il riuscitissimo film “L’alba dei morti dementi” Hot Fuzz è un altro film riuscito di Edgar Write.
Spieghiamoci subito i film di questo regista sono molto strani: ad esempio l’alba dei morti dementi è definita una commedia horror ma in realtà è un film forse più inquietante della serie di George Romero.
In questo film invece si ha una specie di thriller commedia in cui ci sono delle situazioni che portano ad una serie di gag con colpo di scena finale: ogni scena è ben costruita, serve alla trama e crea un film grottesco e divertente.
La regia è molto veloce con la macchina da presa che non è mai ferma ma spesso viene trattata come se anche lei fosse un’attore come tutti gli altri. La storia non finirà mai di sorprendere se la verosimilità non è quello che cercate ma volete semplicemente un film fatto da un regista molto in gamba non potete perdere questo film.
Grande film.
Yarp.
Dragonlance i draghi dell’autunno

Il cartone è un misto di grafica computerizzata e di disegni tradizionali e narra delle vicende che sono nate intorno ad una famosissima ambientazione per Dungeons and Dragonce: Dragonlance.
Il film di animazione tratta delle vicende che avvengono nel primo dei tre libri della serie.
Fin delle prime scene il cartone animato si presenta male.
L’idea di fondere la grafica computerizzata fatta in maniera piuttosto approssimativa con i disegni a mano stile Master of The Universe cozzano molto tra loro anche perché la decisione è molto arbitraria: i draghi e i dragonici sono computerizzati mentre tutto il resto no.
L’introduzione iniziale rivela troppo svelando subito chi si cela dietro a tutta la vicenda e secondo me questa è una scelta azzardata.
I combattimenti sono fatti un po, per dirla in elfico, a “cazzo di cane” ma ormai mi ci sono abituato anche perché ormai nei film fantasy si usa la maniera di combattere con spade e tra un colpo e l’altro prendersi a ceffoni e a calci come in un film di Bud Spencer. In realtà se durante uno scontro con spade uno ne avesse l’occasione infilerebbe un colpo mortale di lama invece che una sonora sberla ma purtroppo anche nei blasonati film come la trilogia del signore degli anelli si segue questo ‘topos filmico’ e bisogna abituarvisi (ad oggi l’unica eccezione è il film Zatoichi nel quale i combattimenti sono molto reali ma quello è un grande film).
Ancora una nota negativa sui combattimenti.
Gli scontri tra gli eroi della lancia e i “cattivi” sono resi ulteriormente irreali perché i fendenti dei nemici non ammazzano mai ma sono sempre dei teneri colpi di striscio o dei colpi volutamente trattenuti il che ovviamente è una idiozia.
In ogni caso c’è qualche nota positiva nel film.
La storia è abbastanza fedele e il ritmo filmico è sostenuto e non è noioso. Visto la scarsa qualità che riguarda tutta la pellicola bisogna riconoscere la capacità del regista di arrangiarsi con quello che aveva a disposizione. Questa caratteristica riesce a dare un voto “quasi sufficiente” al film che altrimenti sarebbe la solita schifezza fantasy tratta da libri di successo che come al solito deludono i fan.
L’avventuriero
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Film degli anni 60 con un bravissimo Antony Quinn. Il film si ricorda perché è stato interamente girato all’Isola d’Elba ed è quindi consigliato per chi a distanza di quarant‘anni vuol vedere come è cambiata l’isola.
Essendo il regista Terrence Young lo stesso regista dei primi film di 007, tra cui il mitico goldfinger, non ci possiamo aspettare che il film non sia girato bene ma purtroppo la storia è quanto meno inconcludente.
Due ore sospese tra amorazzi trattenuti a stento ed una voglia insensata di riprendere il mare a costo di lasciarci le penne. Mah …
Come d’incanto

Idea originale e molto carina. Cosa succederebbe se i personaggi più classici delle fiabe si trovassero catapultati nel mondo di tutti giorni? E se questi fossero nientepopodimeno che la principessa e il relativo principe azzurro?
Il film è molto divertente e esplora possibilità che fino ad ora non erano state sfruttate nel filone cinematografico facendo passare un’ora e mezzo in modo molto divertente. Lo consiglio vivamente.
Corto circuito

Dopo aver visto Wall-E è d’obbligo vedere (o rivedere come nel mio caso) un classico film degli anni 80 da cui è stato copiato il design del robot: Corto Circuito.
Questo è film molto carino e senza troppe pretese. Quando uscì ebbe comunque un discreto successo e il motivo è da ricercarsi nel fatto che affronta argomenti delicati e complessi quali la definizione di “essere vivi” con fantasia e molto brio.
Durante la visione del film viene fatto un test molto semplice per vedere se un androide può definirsi vivo e non più una macchina che esegue un compito dopo l’altro: gli si racconta una barzelletta e se il soggetto la capisce lo si può definire “vivente”.
Non più il complesso test di Turing 😉 ma il semplice test di un fattore altamente umano: la risata.
Il film è carino e dette origine ad un seguito ovviamente bruttissimo.
Da vedere.
Wall-E

Lungometraggio in grafica computerizzata in cui è faticoso dare un giudizio.
Se uno dovesse giudicare il film dopo aver visto solo il primo tempo direbbe che il film è un capolavoro: girato in modo magistrale con cura nei dettagli, con poesia nei semplici gesti di un robot creato per raccogliere la spazzatura e farne dei cubi compressi da immagazzinare da qualche parte.
Nel secondo tempo invece il film perde la sua poeticità e diviene quasi un film di azione. Non che per questo la qualità peggiori parecchio però a mio parere se si fosse mantenuto la linea “poetica” del primo tempo il film sarebbe probabilmente stato un “grande” film.
Vicky cristina barcelona

Quasi come sempre ecco un altro buon film di Woody Allen: uno dei pochi registi che è molto fecondo (ogni anno escono 1-2 film) e molto bravo.
Il film è una via di mezzo tra una commedia e un film drammatico a seconda dello stato d’animo dello spettatore: se è moralista vedrà un film drammatico se è di animo allegro vedrà un film divertente.
Come sempre i dialoghi sono molto ben riusciti e questa volta abbiamo il piacere di avere anche il grande Bardem in un film del cineasta tra i più amati in Europa.
Proprio un film piacevole.
La bussola d’oro

Fantasy confusionario e troppo lungo anche se grazie ai bei occhioni di Nicole Kidman la pellicola non è così pesante. Le idee non mancano e sono piuttosto originali peccato per l’eccessiva durata del film che non è giustificata dalla storia che sembra quasi interrotta a metà per esigenze di sequel suppongo.
Meglio il buon vecchio signore degli anelli, sinceramente.