E’ da me considerato il film comico-demenziale migliore della storia del cinema.
E’ una chicca per chi ama il genere ed io mi sono divorato L’aereo più pazzo del mondo ed il suo seguito, le varie pallottole spuntate ed il non malvagissimo Hot Shots e seguiti.
Solo una altro titolo lo reputo a pari merito ed è Frankenstein Junior, scusate se è poco.
Insomma Top Secret ha le gag tra le meglio riuscite che si siano viste, una per tutte la stazione che parte al posto del treno o il saloon sommerso che per incanto si materializza durante la scazzottata finale ed inoltre è un continuo bombardamento di battute “nascoste” alcune apprezzabili solo durante le visioni successive della pellicola (come la statua del piccione con gli uomini che svolazzano sopra).
Insomma un vero gioiellino della demenzialità.
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Lo squalo
Ogni volta che lo rivedo è sempre un’esperienza mistica vuoi perché è girato in maniera così moderna che i miei occhi seguono avidi le vicende, oppure perché ci sono attori che per me sono diventati dei miti (Dreyfuss, Scheider) insomma il risultato è che i suoi 36 anni questa pellicola non li dimostra affatto.
Ogni volta rimango impressionato quando l’enorma squalo addenta la carne lanciata da un distratto Scheider o quando un bagnante viene preso dallo squalo e la madre continua a cercare suo figlio senza capire che è proprio lui la vittima del gigantesco predatore.
Insomma credo che questo film rimarrà nella storia perché ha aperto l’epoca del cinema di intrattenimento con “stile”.
Fido
Durante la metà degli anni 50 una piccola città è ciò che rimane della civiltà americana devastata dai morti che hanno iniziato a ritornare in seguito all’utilizzo di certe armi militari. Questa volta però la tecnologia ha fatto un passo avanti ed è stato creato un “collare” che serve a riempire i cervelli vuoti degli zombies con fedeltà verso gli umani.
In questo film ironico ecco che diviene un “must” avere uno zombie-domestico che accompagni il cane a passeggio, che serva il pranzo anche se, camminando male, fa cadere il gustoso arrosto domenicale e a partire da questo spunto si crea una storia grottesca ma al contempo gustosamente divertente ed originale.
Tutto basato su una famigliola che si ritrova un domestico zombie servizievole che diviene il miglior amico del bimbo e che piano piano inizia ad avere un ruolo più importante. Non sarà un gran film però è sicuramente affascinante e poi tra gli attori c’è trinity di Matrix!
Django
Considerato un mito da Tarantino di cui sta girando un seguito, a parer mio è un film spaghetti trash. E’ chiaramente ispirato ai film di Leone anche se qui c’è una caratteristica in più che rende i toni più cupi: il fango onnipresente.
Nel complesso la pellicola però non è un niente di esaltante ed io continuo a non capire come Quentin si possa entusiasmare per film che lasciano il tempo che trovano
Hidalgo
L’idea di una corsa di cavalli nel deserto con i beduini contro un cowboy è decisamente originale ed il film trae giovamento da una così insolita trama.
Purtroppo però spesso lo stile ha delle cadute di tono a causa del regista che sembra voler allargare il suo pubblico includendo scene extra che non centrano niente con la trama.
Ad esempio qua e là accadono scene da action movie come se Viggo Mortensen abbandonasse il suo lazoo per la frusta di Indiana Jones e si mettesse a salvare principesse e a combattere con malvagi emissari di eroine dark.
Peccato perché in questo modo la storia ne risente anche se la visione nel complesso è piacevole soprattuto grazie all’originalità che rende il cavallo, da cui si prende il titolo, il vero protagonista.
Automaton Transfusion
Ennesimo film di zombi questa volta nella versione “che corrono”. Chi segue questo blog sa che un morto vivente vero deve camminare lentamente e non fare gli sprint come in questo ennesima rivisitazione del tema.
Oltre ad essere pieno di corse capita a questo film di essere pure una vera schifezza perché non aggiunge niente di nuovo al filone che oramai è sfruttatissimo.
La storia è sempre la solita: dal nulla orde di non morti con protagonisti accerchiati che cercano di trovare scampo ma ogni volta hanno dei bei grattacapi.
Questo, in più, finisce a metà perché volevano pure fare il seguito di sto troiaio.
E l’hanno fatto ma sicuramente nessuno mai leggerà una mia recensione a riguardo.
Galaxy Quest
E’ una trovata originale perché per la prima volta si riesce a combinare la fantascienza alla commedia senza fare un pasticcio.
Questo film prende in giro ma con affetto l’universo di Start Trek e a partire da un “malinteso cosmico” un gruppo di attori di serie di fantascienza si ritrova in un verso multiverso di creature aliene. E’ molto simpatico vedere come i personaggi/attori interagiscono allineandosi con il ruolo avuto nella serie.
Ci sono anche attori molto in gamba tra cui Sigurney Weaver e Alan Rickman a loro agio come caratteristi in questa parodia.
Insomma una visione gradevole.
Habemus Papam
L’idea che mi sono fatto vedendolo è che Moretti morisse dalla voglia di girare una scena in cui alcuni vescovi giocano a pallavolo.
Ed infatti non è un film riuscito questo ultimo lavoro: le scene prese una per una sono carine ma insieme non fanno una storia soltanto una serie di sketch slegati e disuniformi.
La fine è improvvisa e piuttosto avulsa dallo spirito generale della storia.
Non ti muovere
Malgrado sia ben girato questo film di Castellitto pecca in alcuni punti. Ad esempio tra le due parti narrative “presente” e “passata” la seconda è riuscita peggio perché indugia inutilmente durante il racconto. Ok che hai a disposizione Penelope Cruz ma il dilungarsi su di lei sicuramente non solo non migliora la trama ma addirittura allunga i tempi del film.
Un’altra pecca è poi la storia: come al solito nei film italiani se non si parla di amori, vita coniugale, corna ed affini non si riesce a far uscire una pellicola. Sembra quasi che si abbia sempre paura di lanciarsi in qualcosa di più impegnato.
Non lasciarmi
Questo è uno di quei film tristi per il gusto di far soffrire lo spettatore. E’ una specie di futuro più o meno realistico (sicuramente meno etico di quello che ci immaginiamo adesso) in cui si intrecciano le vicende di persone “particolari” che non potranno avere un decorso della propria vita come tutti gli altri.
Ciò dovrebbe instaurare un legame molto forte tra di loro ma mentre con alcuni è’ così con altri no: alla fine ciò che mi è sembrato si volesse trasmettere è che la vita è meravigliosa ma quando te ne rendi conto ormai non puoi più goderla appieno.
Vabbè grazie tante.