Film d’autore Ungherese e con i toni molto ma molto forti.
E’ una trilogia e le storie sono grottesche al limite della decenza.
Personaggi dediti all’arte della “simulazione amorosa” estrema, gare di mangiate a livello nazionale e l’arte estrema della tassidermia ovvero dell’imbalsamazione.
Difficilmente si riesce a vedere questa orgia di automutilazioni che ci vengono fornite senza lasciare niente all’immaginazione ma bisogna comunque ammettere che c’è dello stile nel girare una storia simile.
Sconsiglio altamente la visione, ma la pellicola è interessante.
Nascosto nel buio
Thriller con il grande De Niro, uno dei migliori attori di questo globo fino a circa quindici anni fa.
Infatti negli ultimi anni insieme ai capelli bianchi è spuntata fuori la mediocrità e dall’olimpo dei grandi ha fatto un passo indietro ed è tornato nella selva dei tanti attori.
In questo film si vede che c’è una specie di un’antica rimembranza del suo talento perduto ma è come un’immagine sbiadita.
La storia non è scontata ed è vedibile per cui il film non è malvagio. Peccato però rivedere il grande divenuto così “normale”.
Molto brava invece è la bimba …
10 inverni
L’idea di descrivere una storia attraverso 10 stagioni è una delle poche cose originali di questo film.
Per il resto è la classica storia minimale che caratterizza il cinema italiano: una relazione contrastata con personaggi non molto credibili.
Il personaggio più debole è il protagonista totalmente fuori dalle righe e poco realistico.
Unendo questo aspetto ad una storia che sa di “solita minestra” la pellicola crea ben poche emozioni.
Cosa voglio di più
Non si può dire che sia un film fatto male o che sia il solito tema rigirato in maniera diversa.
O meglio è “il solito tema girato in maniera diversa” però è molto credibile perchè fatto con sapienza e molto credibile.
Il film però non mi ha entusiasmato perchè spesso il cinema italiano tratta di argomenti marginali che interessano solo una ristretta cerchia di spettatori.
Mi piacerebbe molto vedere un film che appassioni sia il giovano, sia lo spettatore più “scafato”.
Viso da topo ma bel culo la Rohrwacher …
La foresta dei pugnali volanti
Il tocco del grande cineasta Zang Yimou nobilita questo film che a prima vista sembra appartenere al filone del cinema di arti marziali ma in realtà sembra la trasposizione cinematografica di un’opera teatrale.
E’ molto interiore il dramma che consuma i suoi protagonisti, tra un combattimento e l’altro ed alla fine forse la pellicola risolta troppo lenta; ma si apprezza lo sforzo di nobilitare un genere considerato solo di intrattenimento e di lieve leggerezza.
Il segreto dei suoi occhi
E’ molto particolare l’oscar 2010 come miglior film straniero. E’ molto interiore ed insolito perchè parte come un noir e piano piano prende una svolta totalmente diversa poichè esplora i sentimenti.
Il tema principale è il rimpianto e le cose non dette, le cose che avrebbero potuto essere e non sono state.
Splendidi sono gli attori melanconici e molto espressivi ed anche se la storia in qualche punto perde di tono il film mantiene un forte contenuto emotivo legando lo spettatore allo scorrere della pellicola.
Double impact
The 36th Chamber of Shaolin
Con mio grande stupore mi sono ritrovato davanti ad un bel film. Incuriosito ho googlato ed ho scoperto che La 36esima camera dello Shaolin è considerato una pietra miliare nel cinema di arti marziali.
A ragione.
La pellicola decolla dopo la prima mezz’ora che non ha niente di speciale e ricorda molti film di genere.
La parte interessante inizia, e dura circa metà film, con l’allenamento del discepolo nel Kung Fu Shaolin mostrato come un insieme di test “eccentrici” che invece nel corso della storia saranno funzionali a salvare la pelle ed a rendere efficaci le tecniche del giovane monaco.
Insomma anche se sono riuscito a recuperare il titolo soltanto in lingua inglese e doppiato da cani mi sento di consigliarlo perché è veramente carino.









