La casa dai pomi di ottone

Hinata si è dedicata allo studio della scuola di guarigione e si è diretta nella nazione di Cardiel per apprendere dai maghi che vivono nella capitale Calder.

Ovviamente con Hinata sono venuti anche Giorgio, Alf, Leonida ed Athor.

Giunti alla locanda delle Sette Ombre sono venuti a conoscenza di un premio di 8000 pezzi di bronzo per il recupero di una certa eredità. Il committente sono una famiglia di contadini che vivono in una comunità non molto lontana, Collina Sottile, a circa 60 miglia da Calder.

Una volta partiti hanno evitato una terribile tempesta grazie all’acume di Leonida che ha previsto il temporale molto prima che si abbattesse sugli avventurieri permettendo un riparo dalle intemperie e, sopratutto, dai fulmini attirati dal metallizato Athor.

Il mattino dopo si sono incamminati ancora sotto la pioggia e sempre grazie al sesto senso di Leonida hanno evitato un allagamento. La sera si sono riscaldati al fuoco per essere raggiunti da un bardo di noma Mazuka che li ha deliziati con la storia di un vampiro di nome Mora che aveva distrutto la confraternita di templari della città di Craine in Megalos: il racconto era reso avvincente dalle illusioni che aggiungeva alla storia. Alla fine della narrazione è scomparso e con lui anche l’armatura di cuoio incustodita di Athor.

Nel tardo pomeriggio del giorno successivo sono arrivati dinanzi ad un ponte sul fiume Sayke, spazzato dall’acqua ingrossata dai temporali.

Quando Alf con la corda magica di Leonida si è avventurato sul ponte semisommerso dal fiume è stato spazzato via dalla corrente e solo prima di perdere i sensi è riuscito a mettere la testa fuori dall’acqua e raggiungere la riva.

Una volta che il gruppo si è organizzato meglio sono riusciti a superare la soglia ed a raggiungere così la casa dei contadini Oinet e Nazru che hanno raccontato di un loro parente mezzo mago di nome Riyan che aveva lasciato loro in eredità un Saminota una specie di scoiattolo a 6 zampe con file di denti molto accuminate e con doti di replicare frasi che erano state “impiantate” da giovane. La frase che ripeteva in continuazione è ‘Entra nel portale diritto” inoltre sul collarino riporta scritto “restituire per ricompensa – Brillet, riportami nella mia origine”.

Oinet ha dato il “compito” di ricercare nella casa del bislacco zio una sorta di qualsiasi tipo di eredità in modo da ricevere gli 8000 pezzi di bronzo (se il tesoro ritrovato è superiore a quel valore, ovviamente).

Raggiunta la casa id Riyan hanno dovuto corrompere con 50 pezzi di bronzo la sorella racchia di Oinet ed esplorando la casa da cima a fondo hanno trovato uno sgabuzzino con un pomello di ottone “magico”. Toccando la parete questa si è ritirata dando origine ad uno stretto passaggio che ha portato il gruppo in una specie di enorme caverna buia.

Grazie alla vista acuta di Alf ed alle magie di luce perenne di Leonida sono riusciti a vedere questa “enorme caverna” non prima di essere attaccati da una specie di piccola tigre d’ombra ed una coppia di scorpioni giganti oscuri. La prima bestia è stata messa in fuga grazie ad un colpo di spada da maestro di Athor. Gli scorpioni dall’arco composito di Athor e dalla pietrificazione Leonidesca.

Sconfitti i poco ospitali autoctoni si sono diretti verso la parete di pietra oscura che si innalza per svariate centinaia di metri …

Share
Questa voce è stata pubblicata in Uncategorized e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.