Ninja assassin

Malgrado l’inizio non faccia mal sperare dopo pochi minuti ci si ritrova d’avanti al classico action movie fatto di scene spettacolari senza campo ne coda irreale al limite del ridicolo.

Anche se voi foste dei ninja terribili quante possibilità avreste contro una squadra di servizi speciali dotati di mitragliatori di precisione? Eppure questi ninja con le loro stelline sono in grado di sterminare tali agenti per poi venire sterminati a diecine dal protagonista “rinnegato” che si ha abbandonato il malvagio clan.

Banale e noioso.

 

Effetto notte

Film che parla delle vicende che accadono mentre si gira per il cinema, ad i suoi protagonisti.

E’ un altro film del “grande comunicatore” Francois Truffaut in cui le vicende dello staff che sta dietro alla realizzazione di un film per il cinema  si intersecano le una nelle altre e spesso in piani narrativi paralleli.

Guardando infatti “Effetto notte” ho riconosciuto uno stile alla Altman reso più lieve dalla delicatezza con cui si sfiora la psiche dei suoi protagonisti. E così la storia procede tra i drammi di cuore e quelli della vita con maestria e senza calcare mai la mano.

 

Il pensionante

E’ considerato il primo film di Hitchcock classe 1926 ed infatti è un film muto.

Visto ai tempi di oggi risente un poco dell’età ma si notano già l’estro e l’abilità del maestro. Ad esempio per creare suspance e far vedere che il probabile assassino si muove al piano superiore si mostra il lampadario che oscilla visto che ancora non esisteva il sonoro. In altri casi si mostra il pensionante che cammina su un pavimento trasparente riprendendolo dal basso per mostrare il nervosismo che lo permea.

Insomma si nota come il regista cerchi di arricchire la trama avvalendosi non solo delle doti artistiche recitative ma di veri e propri artifizi tecnologici per mostrare la storia da varie angolature, un poco come si cerca di far oggi con il cinema 3D (ma purtroppo ci si impegna poco nella trama).

Gli anni in tasca

Con questa pellicola del grandissimo Francois Truffaut inizia il mio ciclo di visione completa delle opere del grande maestro del cinema.

Tutto nasce da una mia discussione che ho avuto in palestra con un appassionato di cinema a cui avevo consigliato la lettura de “Il cinema secondo Hitchcock”: un’intervista di Truffaut al più grande regista di suspance della storia – un maestro che intervista una altro maestro!

Tornando a “Gli anni in tasca” qui si parla con grande capacità comunicativa del mondo dei bambini (e dei grandi) con un bel film corale in cui gli interpreti sono tutti i compagni di classe di una scuola nell’ultimo periodo prima di andare alle superiori e di divenire “grandi”.

Ci sono vere scene da antologia: i baci nel cinema, il discorso del maestro nell’ultimo giorno di scuola solo per nominarne un paio che rendono questo film toccante ed eterno.

Ghost Dog

La regia di Jim Jarmusch regala un film su un killer che segue le antiche regole dei samurai di un certo spessore, senza combattimenti spettacolari o ritmi adrenalinici incalzanti.

Anche se si svolge in un sobborgo urbano è carico della filosofia orientale tanto che ogni capitolo del film inizia con un versetto prese da hagakurei un libro di aforismi dell’antica saggezza dei samurai.

Non è di semplice visione perchè è una pellicola ermetica e molte cose vengono lasciate alla comprensione dello spettatore. Bellissima la scena in cui il killer rinuncia all’uccisione del suo nemico perchè una farfalla si posa, proprio prima del fuoco fatale, sulla canna del fucile

Solomon Kane

Ho visto il film senza alcuna aspettativa ed ovviamente il risultato è stato quello immaginato: film sciatto senza alcuna scintilla di originalità o di trama alcuna. D’altra parte poco mi sarei aspettato da una trama fantasy ambientata in una epoca puritana il cui protagonista, uno spadaccino che combatte con 2 lame, sconfigge le varie manifestazioni del demonio. Il fatto che il personaggio ruotasse intorno ad un ciclo di romanzi dello stesso autore di Conan il Barbaro aveva suscitato il mio interessa ma qui siamo ad una distanza abissale dai bei film di John Milius interpretati dal (fisico) carismatico di Arnold Schwartzenegger. Questo film non è altro che un insieme di combattimenti senza arte ne parte con nemici mezzo-demoni che si sono già visti in diecini di altri film altrettanto brutti. Sono sicuro che da qui a un paio di settimane il ricordo di questo film sarà nebuloso come la sua stessa trama.

Midnight in Paris

E’ un bel film romantico che fa sognare parigi con le sue atmosfere sospese nel tempo e la romanticità dei tempi passati e perduti (ma non troppo).
E’ anche un film divertente e leggero con una morale che mette lo spettatore dinanzi ad una verità: non esistono i tempi d’oro e se così pare allora siam noi che si ricerca una soluzione altrove assolvendoci dalle nostre colpe per quanto piccole che siano.

The descent

Ho letto un’ottima recensione e ho deciso di vedere questo film, il primo, del regista di Doomsday. La parte iniziale è ben fatta,   sembra di essere di fronte ad un film nello stile di 127 ore, mentre invece nel secondo tempo improvvisamente compaiono degli improponibili “mostri” che poco incastrano con il clima di suspance che si era creato.

Lo stile scema in uno squallido horror con ridicoli omuncoli pallidi che cercano di addentare le protagoniste. E con un finale a sorpresa che ti fa addormentare.

Doomsday

Ci sono molte recensioni molto simpatiche su questa pellicola considerata a metà tra un b-movie e un trash-ione.

C’è chi dice che copi a destra e manca dai mitici film degli anni 80 come Aliens scontro finale, fuga da New York, Mad Max, fino ad arrivare a resident evil mischiandoli insieme senza ne arte ne parte con parecchie a scene paradossali (come l’eroina che sconfigge a mani nude un uomo in armatura e spada).

Si dice che sia una specie di bignami (fatto male) dei migliori film di genere fantascientifico messi insieme per le nuove generazioni che non li hanno mai visti.

Insomma quello che viene fuori è un collage pieno di sbavature ma che non manca tuttavia di qualche strizzata d’occhio allo spettatore un poco come se il regista volesse far intendere che sotto sotto la sa lunga e quindi finge di non saper fare i film.

Hanna

Action Movie con una vena di  “film d’autore” .

In Hanna oltre a far sfoggia di arti marziali letali si cerca di tanto in tanto di girare le scene con garbo, con abbellimenti non necessari al ritmo ed alla suspence ma che scandiscono il tempo della pellicola.

Questi abbellimenti sono piuttosto fini a se stessi perché la storia è banalotta e dotata di personaggi ben interpretati ma mal integrati nella trama.

A causa di ciò, malgrado un certo stile che non passa inosservato, il film ne risente e si impoverisce.