taxxi 2

Molto simpatico questo seguito di genere commedia poliziesco in cui si avvicendano scenette grottesche ed inseguimenti di macchina inverosimili.
Il produttore e sceneggatore è Luc Besson per cui la storia è veloce ed incalzante.
Leggendo su imdb.com leggo con rammarico che una delle scene più buffe, l’inseguimento che finisce con un incidente sui carrarmati, è costata la vita ad un cameraman.

Bourne ultimatum

Terzo ed ultimo capitolo di Matt Damon in versione marziale e stealth.
Dignitoso e ben montato è una serie di riprese tremolanti, veloci per rendere le scene di azione sempre più incalzanti.
Non importa dove si svolga l’azione purché ci siano salti, prese e colpi di pistola sempre più pericolosi e sempre più incombenti.
Ah per la cronaca il cattivone è Albert Finney il mitico protagonista del classicissimo Tom Jones del 1963.

Il gioiellino

E’ stata una piacevole visione questa rivisitazione del crack Parmalat per svariati motivi.
Gli attori sono tutti molto bravi ed oltre alle eccellenze Girone e Servillo c’è una brava Felbembaum che dimostra di essere non soltanto bella.
La storia è veloce, essenziale e anche se parla di argomenti finanziari non è mai contorta e spiega molto bene le vicende in modo semplice e per tutti.
Inoltre il film ti prende e alla fine spiace quasi che sia finito e ti ritrovi a guardare scorrere i titoli di coda mentre la macchina da presa continua a girare …

Leon

Che bello rivedere i film di cui ricordi scene particolari – come quella in cui Oldman prende le pasticche prima di ammazzare – che non appena nomini un titolo ti balzano davanti agli occhi e si rivive l’emozione che da giovincello in quel cinema estivo all’aperto gustavo all’aria aperta, vacanziera.
Leon è un mito, in confronto agli autori odierni, come Tarantino, è un passo indietro un poco datato ma comunque all’epoca mi conquistò.
Ah come adoro questi momenti di calma prima della tempesta

Nikita

Ho rivisto dopo molti anni questa pellicola ed un pochino l’ho vista “invecchiata”.
E’ sempre una visione godibile però mi ha dato l’impressione non di essere un’opera immortale  ma piuttosto un  film di genere ed in stile leggermente “b-movie anni ottanta”.
Avevo mitizzato questo titolo e credevo che quando l’avrei rivisto dopo molto tempo sarei rimasto nuovamente folgorato. Ho avuto una scossa riguardandolo ma non troppo di più.

Taxi

Pellicola leggera ma dignitosa girata in maniera spiritosa che permette di
passare un’oretta e mezzo divertendosi senza guardare una cretinata.
Azione e macchine veloci si intermezzano con sketch leggeri in maniera ben
miscelata.

Dark Swan

Molto è Il malessere che riesce a trasmettere ed insinuare allo spettatore questo film a metà tra un dramma ed un horror psicologico.
Gli attori sono straordinari ed anche l’uso cinematico della cinepresa,mai ferma, che rende l’impressione del vorticoso mondo della danza.
Il neo è che si è voluto spettacolarizzare troppo sul finale ed il risultato che il tutto perde un poco delle sua credibilità mantenendo comunque un buon livello.
Peccato perchè avrebbe potuto essere un grande film.

La regina dei castelli di carta

Ultimo film (purtroppo) tratto dall’ultimo romanzo di Stieg Larsson, prima che venisse stroncato da un infarto.
Migliore del secondo della trilogia in questo si concludono le vicende iniziate nel precedente chiudendo quindi le vicende legate a Linsbeth Salander.
E’ piacevole, come negli altri film, lo stile differente dall’americanismo diffuso: non ci sono inseguimenti di macchina o per lo meno ce ne sono pochi ed inoltre non c’è quel machismo che pervade il cinema odierno statunitense.

sweeney todd

Musical surreale è un film che un poco mi ha lasciato l’amaro in bocca.
Vuoi perché mi aspettavo di più da un regista del calibro di Tim Burton, vuoi perché nel cast compare l’attore Alan Rickman che apprezzo molto (per intendersi è il cattivo di Die Hard, Piton di Harry Potter, etc. etc.) e che non viene utilizzato al massimo.
Un poco di colpa però lo ha anche la storia povera e senza la ricchezza di trovate che solitamente hanno i film di questo regista.

Ghost Rider

Filmaccio sulla falsa riga del filone super eroi questa volta ancora meno credibile.
Il protagonista è un imbarazzato e imbarazzante Nicolas Cage il quale essendo “indemoniato” passa metà film con un teschio fiammeggiante al posto del viso è ha il potere di “inscheletrire” qualsiasi cosa passi tra le sue mani e guidi.
Già questo è piuttosto demenziale.
La cosa peggiora con il casting nemico: un gruppetto di malvagi improbabili dai poteri disparati che fanno tutti capo al diavolo.
La storia pure è insipida e malgrado la coprotagonista sia la bella Eva Mendes il film non riesce mai a infiammare l’attenzione.