Il copricapo

Durante la medesima notte Alf ha visto passare un gruppetto di tre uomini che hanno attraversato il fiume nero come l’inchiostro.

L’indomani, guadandolo grazie alla loro agilità, sono stati salvati dal loro “amico” pipistrello che ha prima messo in fuga una tigre d’ombra e poi ha “intrattenuto” un gruppo di una mezza dozzina di suoi simile. Sul termine della giornata i personaggi hanno conosciuto un gigante di nome Grundge che ha fraternizzato con il gruppo mettendoli al corrente che Riyan aveva un apprendista di nome Sab (proprio lo stesso nome del muto collega di Oinet).

Poco dopo si è unito alla combriccola il vecchio “amico” Mazuka insieme a dieci dei suoi uomini e grazie alla sua magia hanno intontito un ragno gigante per far passare Alf ed un gruppo di tre uomini al di là di un ponte con a guardia un “mostro d’0mbra” terribilmente pericoloso a detta di Gundge.

Dopo il ponte hanno incontrato Sab e Quian, una maga bellissima intrappolata in questo mondo da Riyan. La sua accecante bellezza è il motivo per cui Sab si era intrufolato nuovamente in questo mondo.

Interagendo con lei si è scoperto che per tornare al proprio mondo è necessario una parola chiave “Saminota riportami alla mia origine” ed un copricapo, prontamente sottratto a Sab. Il copricapo è un lasciapassare per non venir attaccati dalle creature del mondo del buio.

I personaggi grazie a Mazuka sono tornati dal gigante che era in possesso di un oggetto che avrebbe ridato la voce a Sab, il quale ha sua volta ha svelato la password e tutti insieme sono riusciti a tornare nel loro mondo.

Una volta tornati a Tin Hill si sono accorti che la città era occupata da una gruppo di banditi capeggiati da … Mazuka. Il bardo, per la seconda volta ha sottratto la refurtiva recuperata nel mondo d’ombra e ha salutato il gruppo auspicando di non portar rancore l’uno all’altro nel caso si fossero nuovamente incontrati in futuro …

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