Go go Mach 5



Questa è la dimostrazione che per un bel film non è necessaria ne una storia strabiliante e neppure grandi attori ma un grande regista; se i grandi registi sono 2 ancora meglio.
Dai registi di Matrix ecco un film carto-fumettistico spumeggiante: semplicemente appassionante.
Tratto dalla celebre serie animata giapponese Mach 5, Speedracer, oltre che a richiamare a noi trentacinquenni i ricordi di un’infanzia piuttosto lontana mischia elementi humour, arti marziali e momenti di puro sbellicamento.
Dimostrazione che i film dei fratelli Wachowski sono come il fritto per cucinare: fritta è buona pure una soletta delle scarpe.

Lo consiglio a tutti dal bambino al novantenne.

Kung Fu Panda


Molto divertente, davvero divertente. Un film filosofico in cui si impara che “non c’è prezzo per la miticità e neanche per l’attraenza”; anche se è rivolto a un pubblico di piccini il film è molto godereccio anche per gli over trenta come chi scrive.
Consigliato per passare una serata di svago e come scusa per portare i propri bambini al cinema …

The Departed


Un film del grande Martin Scorsese con una regia mozzafiato lascia lo spettatore sospeso nel tempo per quasi due ore e mezzo.
Il film è bello, molto bello; se la parte finale non fosse un po troppo ‘grottesca’ a mio parere sarebbe stato un grande film.
Un film che consiglio spassionatamente ma non è adatto per tutti per l’eccessiva violenza che contraddistingue i film del maestro.

I magnifici samurai


I grandi film si riconoscono dal fatto che se li vedi dopo quarant’anni non ti annoiano e questo mi è successo ieri.
“I magnifici sette” è il remake dei Sette Samurai di Akira Kurosowa ritenuto, a giusto merito, il più grande film giapponese.
I magnifici sette riprende la storia del film in bianco e nero ma sposta temporaneamente le gesta dei samurai che difendono un paese minacciato dai banditi e veniamo catapultati nel vecchio West in cui i sette ora sono cowboys, cacciatori di taglie ma con una legge interiore che ricorda il codice d’onore dell’elite del giappone.
Il film è fatto bene e presenta un cast di eccezione con attori che all’epoca non erano ancora tutti famosi ma che poi lo sono diventati.

il cavaliere oscuro


Uno direbbe “una remake del mitico film di Tim Burton dell’87, oh no!”.
E invece ti prende subito e nei suoi 152 minuti il film presenta un Batman diverso da come uno se lo aspetta.

Innanzi tutto il film non è fumettistico e secondo me questo è il miglior pregio del film: personalmente odio i super eroi e vedere l’uomo piccione che combatte con la donna gazzella che in realtà è la parrucchiera che ha avuto i super poteri poichè una volta è rimasta troppo tempo sotto il phon è una cosa che non ho mai potuto soffrire.
Questo film è diverso. Batman è una persona quasi normale e non ha super poteri (e va beh ha molti soldi ma non credo che conti come super potere). Il joker è cattivo senza un particolare motivo solo perchè così è.
E poi il grande grande regista di memento si fa sentire nel film non c’è mai un attimo di stanca anche se 152 minuti non sono pochi e poi il cast è veramente sopraffino. Insomma proprio un bel film che da le paste agli altri super eroi! E poi è leggermente ricoperto di una sana dose di filosofia che da quando è uscito Matrix pare che non faccia mai male ad un film. Insomma ce nè per chi piacciono i calci in bocca e che per chi tra uno ‘smash’ e un ‘punch’ riflette su come sia debole la differenza tra un sano di mente e un pazzo psicopatico. Lo consiglio vivamente.

La leggenda di Hokuto


La leggenda di Hokuto è la prima di una serie di OAV che narrano le vicende che ruotano intorno all’universo di Ken il guerriero. In Italia intere generazioni sono cresciute con pastasciutta e punti segreti di pressione e quindi non mi sono stupito di trovare un po di gente al cinema a vedere questa ricostruzione della saga dell’eroe delle sette stelle.
Devo dire che è emozionante andare al cinema con la faccia triste e saggia di Ken che ti osserva dall’alto del manifesto come se ti volesse dire “Ho stimolato un punto segreto di pressione tu non lo sai ma sei un uomo morto”.
E poi viene il film che non è affatto male. E’ molto fedele alla serie televisiva (anzi è proprio uguale) anche se è completamente ridisegnato e ogni tanto si vede qualche effetto speciale in computer grafica. La storia è di ampio respiro e narra le gesta che girano intorno a Sauzer il più forte dei guerrieri di Nanto vista dai 3 fratelli di Hokuto: Ken, Raoul e Toki.
Ricorda molto un poema epico: dialoghi molto curati, riprese lente e, quando necessario, lotte all’ultimo sangue.
E’ proprio emozionante.
Ma la cosa più bella è ritrovarsi al cinema e scoprire che è pieno di 35 enni che dapprima si nascondono nel buio della sala e poi si esaltano gridando quando vedono brillare sul grande schermo la “Stella della Morte”.

Vesna va veloce


E’ un film di qualche anno fa con un bravissimo Antonio Albanese ed un sacco di attori che fanno dei piccoli cameo: Silvio Orlando, Stefano Accorsi, Antonio Catania e Marco Messeri.
Il film, molto triste, è ben fatto anche se alla fine non si capisce chiaramente cosa voleva esprimere il regista.

Miwa rilanciami i componenti

Ritorna dopo molti decenni una miniserie di 13 puntate che rispolvera dagli anni della infanzia di molti trentenni il buon vecchio Jeeg. Ma attenzione non è una “rimasterizzazione” è proprio una nuova serie con qualche differenza dall’originale: si svolge nel 2025, il protagonista non è più Hiroshi e udite udite non si trasforma più nella capoccia del robot d’acciaio ma è la sua moto (con dentro Kenji- il nuovo Hiroshi) a trasformarsi.
La serie è ben fatta e il suo maggior pregio è riproporre gli ingredienti del primo Jeeg riveduti, rimodernizzati ed ampliati. Inoltre proprio nelle ultime puntate c’è una ghiotta sorpresa.
Comunque non sono un grande fan della mentalità manga giapponese in cui 17-enni vanno a scuola e nel pomeriggio, invece che fare i compiti, combattono con i mostracci di Himika e poi magari vedono una ragazza ed iniziano a perdere il sangue dal naso però … lui è Jeeg.
Nel complesso la miniserie è buona e sicuramente piacerà a chi da piccolo faceva finta di lanciarsi dalla rupe per mutarsi nel gigante buono.
Buona visione sottotitolata.

I nuovi mostri


Seguito del bellissimo ‘I mostri’ questa volta il grande Sordi si unisce a Gassman e Tognazzi. Una bella Ornella Muti fa da graziosa cornice a questa nuova serie di episodi che narrano scene di vita quotidiana improntate alla meschinità ed alla (quasi) involontaria malvagità insita nei nostri cuori.
Tra gli episodi più belli first aid, sequestro di persona cara e come una regina.
Nel primo episodio un aristocratico Alberto Sordi raccoglie una persona che ha subito un’aggressione e, dopo aver girato per tre ospedali in cui vengono negate per i motivi più disparati il ricovero, lo deposita ormai moribondo dove l’aveva trovato inizialmente.
Nel brevissimo ‘sequestro di persona cara’ c’è un terribile appello alla moglie di un Gassman sconvolto con terribile epilogo.
Nell’ultmio episodio invece si osserva come un giorno passato con la propria anziana madre si rivela un freddo espediente per liberarsi di lei.