Una grande pellicola che non avevo avuto ancora l’occasione di gustare e che colpisce molto.
La lista degli “attoroni” che hanno preso parte a questo lavoro di Alan Parker è molto lunga e comprende anche un sacco di volti noti come caratteristi in moltissimi film (c’è anche in un piccolo ruolo l’enigmista di Saw!).
Questa bella opera è sia un bel documentario ma anche un film godibile con la sua giusta dose di “rivincita” finale che in un film così duro tira su il morale dello spettatore.
La piccola bottega degli orrori
Tra le nuvole
Soul kitchen
Sgangherato e molto caotico questo film è un’accozzaglia di eventi miscelati tutti insieme come in una ricetta ricercata con il risultato di produrre una pietanza che sfama la pancia e pure l’anima.
Il film è molto dinamico con molte trame secondarie che si intrecciano dando sfogo ad eventi tragicomici e divertenti.
Percy Jackson e il ladro di fulmini
Nuova saga fantasy che tutti preannuciano molto simile ad Harry Potter ma in realtà ha pochi punti di contatto se non il fatto che sarò appunto una saga.
L’idea è piuttosto originale e serve per ripassare un pochino del pantheon greco: dei, semidei, meduse, idre, e così via.
Il film è di una banalità che lascia disarmati, una serie di scenari poco sentiti e poco originali rendono questa opera una delle tante, infarcite da effetti speciali, adolescenti in cerca di uno scopo nella loro vita brufolosa e poco altro.
Pessimo.
L’enigmista 4
Viaggio allucinante
Them
Classico del genere fantascienza anni 50 moralistico apocalittico in cui gli esperimenti della prima bomba atomica hanno portato a modifiche genetica creando formiche giganti.
Pieno di effetti speciali per l’epoca questa pellicola non lascia molto tempo allo spettatore per tirare il fiato: già nei primi minuti si scopre già la presenza delle formiche mutate e si hanno diverse scene di battaglie nella loro tana prima che queste decidano di “migrare”.
Il film è molto carino e probabilmente per l’epoca è stato una specie di “alien scontro finale” con mostri che sbucano da tutte le direzioni.
E il finale ci insegna una lezioncina sul nucleare.
Slevin
Film di gangster con struttura alla “i soliti sospetti”.
Fino a circa metà stenta ad ingranare ma alla fine acquista un certo spessore ed un senso che rende l’esperienza appagante.
Alla fine risulta una storia non malvagia con buoni attori anche se tutto tende ad incastrarsi alla perfezione per funzionare e ciò rende tutto un meccanismo studiato a tavolino piuttosto che una storia plausibile.
La visione comunque non è malvagia e ho apprezzato moltissimo Freeman che non fa, per una volta, il cacciatore di Serial Killer.
Continuavano a chiamarlo Trinità
Seguito de “Lo chiamavano Trinità“, a mio parere questo è il migliore dei film su Trinità perchè per lo meno nella prima mezz’ora ci sono scene entrate nella storia dei film “scazzotti” western.
La scena iniziale in cui i malviventi vengono truffati a più riprese prima da Bud Spencer e poi da Terence Hill è nella sua semplicità fantastica. E poi tornano subito in mente la scena successiva in “famiglia” con pranzo “ruttato”, la scena del saloon con la partita a poker e la seguente duelli a pistoli e ceffoni?
Scene che segnano la storia.
Buon amarcord.









