Lo chiamavano Trinità

Spaghetti (e cazzottoni) Western che consacra la coppia Bud Spencer Terrence Hill nella storia del cinema.
La vicenda è solo una scusa per un’ora e mezzo di scazzottate in stile che hanno creato un genere destinato ad avere successo per molto tempo. Rivisto dopo molto tempo mantiene il suo fascino anche se più di un film va considerato una serie di sketch, anche se irresistibili.

Il mondo dei replicanti

Film di fantascienza che probabilmente passerà in sordina per “colpa” di Avatar ma che vale davvero la pena di essere visto.
Il punto di forza è la storia intrecciata con un’ambientazione veramente originale e inquietante. A prima impressione potrebbe essere un seguito sulla falsariga di Blade Runner ma in realtà centra ben poco perchè qua i “replicanti” sono concepiti in maniera totalmente differente.
Senza svelare la trama, ne ‘Il mondo dei replicanti’ più che sugli effetti speciali e la spettacolarità delle scene  ci si concentra sulla complessità delle ripercussioni morali e filosofiche.
Un buon film.

Questo è il libro da cui è stato tratto

La prima cosa bella

Ottima prova per Paolo Virzì che con ques’ultimo e Tutta la vita d’avanti pare aver ritrovato la bravura dei tempi di Ovosodo.
E “La prima cosa bella” è proprio una pellicola ben riuscita con attori veramente bravi tra cui lo stesso Paolo Ruffini del nido del cuculo (non avrei mai pensato che mi avrebbe quasi fatto commuovere).
Con una storia ben strutturata che parte in sordina e poi verso la fine acquista parecchio spessore questo film colpisce per l’evoluzione che hanno tutti i suoi protagonisti con le debolezze che sono anche punti di forza.
Grande film.

Avatar

Ben costruito e congeniato, Avatar prende per mano lo spettatore per ben due ore e mezza e presenta un pezzo alla volta il mondo fantastico in cui si svolge il film.
E il tempo passa velocemente in questa nuova storia del grande regista di Terminator (e di Titanic tanto lo sapevate già, no? 🙂 in cui l’intreccio delle vicende ha il sopravvento su una storia non troppo originale.
Infatti Avatar è una versione aggiornata di Pocahontas e di Matrix con qualche citazione in qua e la: ad esempio Cameron prende ispirazione da Strange Days per il protagonista immobilizzato nella sedia a rotelle della bravissima Kateryn Bigelow (sua ex moglie!).
Ma quando un film è ben fatto non importa l’originalità della trama: l’importante è che diverta e lasci con il fiato sospeso. E qui si rischia di andare in mancanza di ossigeno da come gli scenari e i personaggi rendano il mondo di Avatar così reale.
Ne vale davvero la pena.

Sherlock Holmes

Versione piuttosto nuova dell’investigatore più famoso della storia in cui, a differenza dell’originale, pesta di brutto gli oggetti delle sue “ricerche”. Anche Watson, come la “quasi fidanzata” di Sherlock non sono da meno e il film si svolge tra un cazzotto e un calcio rotato condito da “intuizioni” geniali dei suoi protagonisti.
Non è una pessima pellicola ma purtroppo durante la proiezione ero molto stanco.
Mamma mia come si dorme bene al cinema …

La banda degli svitati

Film demenziale con un giovane Jackie Chan in cui come in Bambole e botte fa un breve comparsata per poi lasciare il campo ad attori minori, comprimari del più famoso attore. La storia è incentrata su gag e incomprensioni in cui è immancabile la gag per poter “palpare” la bella protagonista di turno.
Un film decisamente imbecille.

Love Actually

Bel film sull’amore di quelli che piacciono alle fidanzate ma anche ai loro fidanzati.
Ovvero non un film banale che affronta l’argomento ma uno spaccato di dieci diverse storie che hanno a che fare con l’Amore nelle sue più svariate incarnazioni.
L’unico episodio brutto è quello con Lian Neeson in cui insieme ad un odiosissimo bambino che invece di pensare a giocare gioca a fare l’adulto fanno odiare la categoria dei bimbi attori.

Mambo italiano

Commedia in cui si rappresenta con simpatia e con stile leggero l’argomento omossessualità.
Il film è diretto in modo piuttosto rozza ma nel corso della storia si viene a creare una trama simpatica e in alcuni punti quasi di un certo spessore. Molto carina  è la battuta finale in cui la maldicenza della comunità italiana cui fanno parte i protagonisti investe non l’orientamento sessuale del convivente ma la sua estraneità alla discendenza italica.

Water

Film sulla condizione della donne vedove in India nel 1938.
La particolarità sta nel fatto che queste donne spesso sono molto giovani, delle bambine perchè da quelle parti si è promesse spose fin dalla più tenera età.
La pellicola è ben fatta anche se così lontana dalla nostra mentalità da sembrare  un poco artificiosa.
Molto belle sono le immagini del film in cui il Gange è fa parte del casting degli attori del film da quanto è presente nella “storia”.

Giù la testa

Grande film di un grande regista che di film western ha basato la quasi totalità della sua carriera: Sergio Leone.
E’ un film fatto di grandi attori (Romolo Valli, Rod Steiger e James Coburn)  i cui personaggi sono legati dal filo della rivoluzione: c’è chi la tradisce, chi non la capisce e chi la respira.
E sullo sfondo amaro della repressione in cui nello si vedono i ribelli che vengono giustiziati si consuma il dramma molto umano della debolezza e degli ideali troppo difficili da perseguire sia perchè si è fatti di carne sia perchè quelli che ci rimettono sono sempre i poveracci.
Per citare Steiger:  “i più furbi di quelli che leggono i libri si siedono intorno a un tavolo e parlano, parlano. E mangiano. Parlano e mangiano! E intanto che fine ha fatto la povera gente? Tutti morti! Ecco la tua rivoluzione! Quindi per favore non parlarmi più di rivoluzione… E, porca troia, lo sai cosa succede dopo? Niente… tutto torna come prima!”