Il giorno dei trifidi

Film mediocre e mal riuscito. Ci si discosta inutilmente dalla trama originale del libro forzando alcuni eventi (i trifidi diventano mobili grazie agli eventi “pirotecnici” degli asteroidi) e modificando alcune caratteristiche (il protagonista è un marinaio mentre nel romanzo era uno scienzato) tutto questo senza rendere il ritmo narrativo più veloce e neppure più adatto al cineracconto.
Come se non bastasse anche gli effetti speciali sono fatti male: i trifidi sembrano degli spaventapasseri e non hanno neppure il pungiglione.
Ah, dimenticavo è pure noioso.
Probabilmente questo film lo avrei fatto meglio io.

Transformer 2 La leggenda del caduto

Come esiste il cinepanettone esiste anche il cinerobottone: pellicola periodica che tutti gli anni ci regala una overdose di effetti speciali dovuta a combattimenti tra robot giganti trasformabili.
A parte che questi combattimenti sono veramente incomprensibili: non si capisce come sia fatto il “robottone” – dove sono le gambe, le braccia e il muso? Mah!
L’impressione è quella di vedere un paio di automobili che vengono gettate dall’alto della rupe le quali cadendo compiono una serie di rovinose capriole prima di giungere alla fina della loro disastrosa corsa.
Insomma questo genere non mi piace neppure un po e mentre il primo film della serie era, devo ammettere, innovativo questo è veramente poco ispirato e noiso.

Rush Hour

Rieccomi a parlare di Jackie Chan: maledetta influenza di tipo A che mi ha dato la malsana idea di scaricare tutta la filmografia del maestro cinese!

Comunque venendo a questa ennesima pellicola per parafrasare un famoso detto: Chuck Norris  permette a Jackie Chan di sopravvivere perchè gli piacciono i film di Chris Tucker.
 In ‘Rush Hour’ infatti vediamo Chris Tucker insieme a Jackie Chan nella classica situazione poliziesca in cui un poliziotto estremamente estroverso viene associato ad uno molto posato e saggio.
In questo film molto “americano” –  protagonista chiassoso, estroverso quasi un  coglioncello ma quando serve in gamba  – ha a che fare con Jackie Chan. Si intrecciano a colpi di arma da fuoco in una serie di colpi marziali permettendo di digerire con tutta calma il chianti low cost che ho acquistato nella coop sotto casa.
Un film modesto ma che permette di passare la ora e mezza in tutta tranquillità dopo una giornata di lavoro intensa ma soddisfacente.

Zombieland

Zombieland ha un inizio veramente spumeggiante: brillante, intelligente e molto dinamico con trovate molto carine nel filone zombesco quanto mai sfruttato negli ultimi anni.  Dopo la prima parte purtroppo diviene noiosetto, come se non si sapesse dove andare a parare – il che effettivamente in un film di zombie è proprio così: essendo tutta l’umanita’ transformata in morti che camminano è difficoltoso trovare un finale “adeguato” che non si riduca in una fuga di massa da un folla cannibale non morta.  Degno di nota è il piccolo ruolo di Bill Murray nel ruolo di se stesso: simpatico ed autoironico.

Doom

Provo molta vergogna però il film tratto dal videogame più famoso della storia non è malvagio. Intendiamoci è una copia di Aliens e Leviathan ma migliore di quest’ultimo.
Solitamente quando ci si aspetta il peggio capita di venir positivamente stupiti proprio dal fatto che ciò non lo sia.
Questo è il caso di Doom: girato decentemente con una tramma quanto mai banale riesce a far passare 108 minuti in maniera divertente.
Molto apprezzabile il riferimento vero e proprio al videogame quando per circa 5 minuti si passa alla visuale in soggettiva: un vero omaggio.

Christmas Carrol

E’ la classica storia di natale girata da un importate Robert Zemeckis in computer graphic molto fedele al racconto e a mio avviso poco ispirata.
Non c’è un solo elemento che contraddistingua questa pellicola o la renda memorabile: un film che svanirà dal mio ricordo non appena si spengeranno le luci natalizie …

The accidental spy

Ancora Jackie ed ancora capriole e salti per un film che si lascia vedere se si è amanti del genere.
Questa volta il protagonista fa le veci di un agente segreto “per caso”.
A me è piaciuto perchè mi ha ricordato la vacanza che ho fatto, qualche anno fa, ad Istanbul (essendo ambientato in Turchia).

Basta che funzioni

Film minore di Woody Allen ma pur sempre divertente e godibile.
Come al solito mi colpisce l’etereogenità del regista che riesce sempre a cambiare genere anche se questa volta torna alla buon vecchia commedia: strizzate d’occhio agli spettatori, dialoghi sempre molto brillanti caratterizzano questo film che merita di essere visto. L’ultima parte è quella più riuscita.

Bambole e botte

Film mediocre in cui la maggior parte della pellicola è occupata da un gruppo di repressi sessuali che cerca di insidiare le donne che capitano loro a tiro.
In maniera del tutto slegata ci sono un paio di scene di arti marziali in cui fa la comparsa Jackie Chan. Da dimenticare

Katyn

Ricostruito in modo esemplare il massacro di Katyn perpretato nel 1940 dai sovietici ed attribuito ai nazisti. I sovietici hanno poi negato l’eccidio dei 22000 ufficiali polacchi fino al 1990.
In questa terribile pellicola si racconta alternativamente dal punto di vista delle vittime e dei loro familiari: le lettere dai campi di prigionia, gli annunci dei ritrovamenti di oggetti personali ritrovati nelle fosse e l’incertezza durata anni.
Il film è girato senza toni accusatori, in modo diretto mostrando gli eventi in maniera semplice senza alcuna rielaborazione e per questo la cronaca che ne scaturisce è addirittura terrificante.
Una testimonianza necessaria affinchè tutti i crimini più efferati contro l’umanità non vadano dimenticati.
E’ un crescendo continuo di emozioni con il finale in cui lo spettatore rimane prima dei titoli di coda per circa un minuto nel buio del film senza immagine, ma nel suo cuore anche lui è sepolto in una fossa per venire cancellato dal sole.