Il dito di Mora

Dopo il consiglio di “guerra” a casa di Orlowitz si è deciso di fare una breve ricognizione a casa della Maga bianca, alla torre della negromante e alla chiesa abbandonata di San Martino prima di  darsi alla fuga dalla città.

Esplorando in modalità incognita Alf ha visto una guardia cittadina come piantone alla residenza della maga Bianca e poi ha assistito alla discussione tra un uomo in uniforme e le guardie della città.
Passando alla torre della negromante, residenza di Saragrave e Mora, hanno trovato nel passaggio segreto due casse con dentro due uomini pallidi e con segni di morsi sul collo.
Per ultima la chiesa di San Martino non ha portato alla luce ulteriori indizi.

Ecco quindi che il gruppo era pronto per uscire dalle porte principali della città se non fosse stato per … l’uomo in uniforme che ha “convinto” i nostri eroi dietro ricompensa a tornare ad esplorare la torre del gigante coadiuvato da mercenari appartenenti alla banda dei Duchi delle Banchine, la malavita locale.

Tornando ad esplorare il passaggio segreto l’uomo in uniforme ha riconosciuto negli uomini pallidi dentro le casse suoi due compagni, aggrediti la notte scorsa da un enorme gigante, mentre investigavano sull’omicidio della strega bianca. E per caso ha scoperto una terza cassa, invisibile, contentente  Mora privo di sensi ma con in mano … il dito di Mora!

Il dito di Mora è stato recuperato e consegnato all’ordine dei Templari mentre l’uomo in uniforme si è aggregato al gruppo.

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Nuove amicizie

Neanche il tempo di riposare i muscoli indolenziti dallo scontro con i super cattivi e John Lombardo ha ricevuto una richiesta (mentale) di aiuto da Philip “Frankenstein” Piercing: l’emozione inviata era una sensazione di pericolo imminente.

Quando John ha raggiunto la casa di Philip ha trovato tutto sotto sopra e nessuna traccia dell’amico.

Allarmato ha radunato i suoi amici, i quaranta ladroni, chiedendo aiuto perchè il “nuovi amici” sembravano essere in pericolo. Nessuno si è offerto di aiutare.

John è stato chiamato poche ore più tardi da George “Speed” Webber e Patrik Phoenix poichè contattati a loro volta dal detective Potter, per incontrarsi. Radunati in un bar eccentrico del distretto dei Jolly (in cui il barman viveva in una specie di acquario e la cameriera era un’arpia …) hanno parlato del gruppo dei super cattivi che ha un nome: si fanno chiamare gli Hell Raiser. Tra l’altro negli ultimi giorni sono capitati 2 attentati dinamitardi ai danni degli ignari cittadini: un treno ed un tram sono stati fatti esplodere.

Un testimone oculare distante ha visto un uomo con un giaccone entrare e … uscire dopo l’esplosione che sembrava essere scaturita da lui.

Dopo aver allontanato dei balordi che avevano iniziato e seguire Potter i 3 amici sono andati a casa di Phillip per cercare qualche indizio ma si sono accorti di essere seguito da un uomo in occhiali scuri da sopra una Madza metallizzata.

Facendo finta di nulla e girato l’angolo davanti si è parato George con i suoi 2 mitragliatori mentre John ha “sbarbato” la portiera. L’uomo ha estratto una pistola con un silenziatore e dopo aver ignorato i venti colpi degli uzi 9 mm ha sparato ferendo leggermente John. Successivamente la persona si è tramutata in un grosso lupo perdendosi in mezzo alle case.

L’indomani grazie a John la leader de “I 40 ladroni” ha deciso di incontrarsi con i personaggi per discutere del probabile nemico comune.

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La maga bianca muore!

Alf, dopo la fuga, è tornato alla torre della maga ed è stato raggiunto dopo pochi minuti da Orlowitz e Corwin entrambi suggestionati da Mora ad uccidere la loro “mecenate”.

Una volta che il mago ed il guerriero si sono introdoti nella dimora hanno attaccato a sorpresa la povera maga mentre Alf non capiva cosa stesse succedendo uccidendola in pochi istanti. Alf si è dato alla macchia mentre Orlowitz ha recuperato alcuni oggetti e si è allontanato verso la proprio abitazione.

Ma è stato seguito da Alf e da Corwin. Una volta che hanno svelato l’incantamento che aveva stregato il gruppo si sono riunchiusi nella casa di Orlowitz per trovare un piano di fuga ovvero come scappare dal gigante ed uscire dalla città senza venir accusati di omicidio della maga bianca.

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Mora

Una volta che sono stati guariti da Giorgio, Alf, Orlowitz, Corwin, Hinata, Aaron sono andati alla ricerca di una torre a cui mancavano 2 statue mostruose.
Sulla cima della Chiesa di San Martino fino alla sera prima vi erano 4 statue di Gargoyle ma da un paio di giorno, diceva la gente, ne mancavano 2.
I nostri eroi hanno aspettato la notte per entrare senza essere notati …
Ma così non è stato; dopo aver esplorato la torre apparentemente disabitata ed aver esaminato le rimanenti due statue sulla sommità sono stati circondati da una nebbia, una nebbia con al centro il Dito di Mora!
La nebbia ha assunto consistenza … e le fattezze di un gigante. E’ iniziata la lotta: sei persone contro Mora stesso ma la battaglia era impari. Prima è stato ammaliato Corwin, poi Orlowitz ed infine Giorgio. Ma il più sfortunato è stato Aaron che è stato colpito da un calcio in testa che gli ha spezzato il cranio.
Alf è riuscito a fuggire gettandosi dalla finestra mentre Hinata è riuscita a raggiungere il piano superiore rimanendo incastrata nelle scale ma poi riuscendosi a liberare.
Da sopra ha trovato il tempo necessario per lanciare una magia che le ha permesso di volare via da una finestra.

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Braccati

Dopo aver sconfitto il guardiano d’ossa i personaggi stanchi e feriti hanno deciso di riposarsi per recuperare un poco di forze.
Saragrave però era già sulle loro tracce : Alf è stato seguito e avvicinato dal ladro nella locanda Fishburger ove è stato avvertito di due cose:

  • Mora era vivo
  • non sarebbe mai riuscito ad uscire vivo da quella taverna

Ad un suo cenno 2 tirapiedi si sono avvicinati ma Alf ha gettato loro delle monete distraendo tutti gli avventori che si sono lanciati sul bronzo e nella confusione generale Alf è riuscito a fuggire facendo perdere le sue tracce.
In contemporanea due tagliagole hanno bussato energicamente alla porta di Leonida Orlowitz non ottenendo risposta hanno lasciato un segno organico sulla porta e scritto con la medesima un messaggio minatorio che è stato fatto passare sotto la porta.
Alf e Giorgio hanno poi raggiunto Leonida ed insieme sono riusciti a fuggire grazie ad incantesimi che hanno ottenebrato gli aggressori mentre questi tentavano di dar fuoco all’abitazione.
Infine hanno recuperato Aaron che era in cura dall’erborista. Sono andati tutti insieme alla torre della Strega Bianca per trovare nella loro datrice di lavoro una protezione aggiuntiva all’implacabile Saragrave.
Una volta che è venuta a conoscenza che Saragrave lavorava per Mora anche la maga si è preoccupata e non solo per il suo bastone trafugato chiamato ‘dito di Mora’ . Infatti essere contro Mora significa avere un avversario molto potente, un avversario che era sopravvissuto alla Necromante che aveva dichiarato al duca di averlo ucciso.
Dopo pochi istanti la porta della torre è stata abbattuta da braccia di pietra e due enormi statue mostruose si sono fatte largo in mezzo al legno ed alla carne dei personaggi per mietere a destra e manca. Grazie al tempo che è stato dato ai combattenti Leonida è riuscito a concentrarsi con incantesimi della scuola della terra ed ha reso inerti le inarrestabili statue animate.

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Tra una taverna e l’altra

Mentre la belva feriva gravemente Alf per poi fuggire dalla torre un mercenario della guardia cittadina di nome Corwin McNamara osservava stupito la scena. L’enorme felino ricordava troppo la leggenda della bestia che anni prima aveva riportato al regnante la mano mozzata del figlio tra le fauci.

Corwin, onesto e coraggioso, si è intrufolato nella torre, fino a che non ha incontrato i personaggi ed ha ascoltato le loro storie.

Insieme poi hanno deciso di continuare ad investigare. Mentre gli altri riposavano il mercenario ha visitato alcune taverne ed una casa di piacere, la casa di Hen, un dama ancora piacente che non è stata in grado di dare notizie utili al ritrovamento del ladro Saragrave.

L’indomani tutti insieme sono andati allOcchio del diavolo ove l’enorme elfo Aquila di Ghiaccio ha negato di conoscere ove Saragrave fosse attualmente.  Un avventore ha preso prima in antipatia Corwin fino a sfidarlo in duello per poi ritrattare e divenire informatore grazie alle piacevoli birre fatte in casa da Aquila di Ghiaccio rivelando che un certo Sagrad dimorava in una delle stanze della taverna.

Gli eroi hanno scassinato la serratura ed al suo interno hanno trovato solo una enorme cassa di tre metri piena di terra. Purtroppo non erano soli nella stanza: un golem guardiano ha attaccato i personaggi ma ha avuto la meglio.

Geremy Rifkin ha recuperato le ossa tramite una cesta comperata da Alf ed hanno affittato la stanza un poco più in la per recuperarsi dallo shock e dalla fatica.

Purtroppo però ancora nessun indizio di dove possa trovarsi Saragrave o il Dito di Mora.

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Gli assi oscuri

Mentre il gigante di ferro si ergeva sopra George Webber e l’invisibile Patrik Phoenix in un altro angolo del magazzino uno uomo magro ed emaciato lottava per riprendere coscienza. John Lombardo aveva combattuto con Briareus, il gigante di metallo e malgrado il suo aspetto debole grazie al suo potere di asso era riuscito a tenergli a bada.

John era magro ma forte, fortissimo e grazie alla mutazione dello Xeno virus Takis-A si era illuso di poter competere con il gigante di metallo che era stato chiamato Briareus dal capo del suo gruppo, un uomo dalle sembianze di un diavolo. Dopo una breve lotta uno dei colpi micidiali di Briareus è arrivato a segno facendo perdere immediatamente coscienza a John, un colpo che per una persona che non fosse stata un asso sarebbe stato l’ultimo.

Ma cosa voleva quello strano gruppo? John insieme al suo gruppo voleva rapinare quei narcotrafficanti per finanziare il loro gruppo di persone “speciali” ma ad un tratto è comparso l’uomo diavolo e poi i loro compagni: il gigante di ferro Briareus ed altri quattro compagni.

Era scaturito un combattimento e John si era lanciato su Briareus per poi risvegliarsi da solo insieme a Briareus e ad altre persone “speciali”. L’uomo con le mitragliatrici e quella persona che non riusciva a vedere. Poi ad un tratto tutti si sono rivolti contro l’energumeno di ferro ma i colpi dei proiettili parevano rimbalzargli addosso fino a che George ha usato una arma strana, una specie di fucile che emetteva onde di suono.

A quel punto Briareus è fuggito ma dopo poco ha perso i sensi a causa dei danni “invisibili” che quella arma gli aveva provocato.

Nel frattempo, all’insaputa di tutti una battaglia avveniva in un altro luogo tra due persone capaci di “spingere” con la mente.

Philip Piercing, dalla casa accanto, ha avvertito una presenza che lo sfiorava per prendere coscienza della sua esistenza. Ha fatto appena in tempo ad alzare le sue difese mentali che ha resistito a malapena ad una intrusione nel suo sistema mentale, per controllarlo. Fortunatamente questo attacco ha reso nota a Philip la posizione del suo avversario. A quel punto ha fatto appello alla sua forza di volontà per sparire e materializzarsi vicino all’attaccante. Sparando a distanza ravvicinata 3 colpi con la IM1 automatica ha trasformato la battaglia da mentale a fisica. Quando uno dei colpi ha trapassato il cranio del nemico ha smesso di sentire la sua pressante presenza nella mente. Per sempre.

Terminato lo scontro i poliziotti nella figura di Adam Potter hanno inizialmente avuto paura di queste persone che li avevano salvati dalla furia delle 3 tonnellate di ferro per poi allentare la tensione liberandoli dalle manette. In ogni caso li hanno fatti accomodare sulle volanti della polizia per interrogarli al commissariato.

Non sono mai arrivati al commissariato. Durante il viaggio i compagni di Briareus hanno attaccato a sorpresa il convoglio.

Un getto di fuoco ha raggiunto la macchina di George e Philip. Mentre il primo è rimasto intrappolato dalla esplosione dell’auto rimanendo gravemente ferito, Philip è riuscito a smaterializzarsi poco lontano individuando l’asso che aveva generato il fuoco ed addormentandolo premendo sulla sua mente resa vulnerabile dallo sforzo di controllare il fuoco. John, in un’altra macchina, ha dovuto lanciarsi fuori quando un’onda sonica ha compresso violentemente l’auto in moto e si è fatto scudo con la portiera della voltante.

Nel frattempo l’uomo dall’aspetto di demone aveva fermato con le nude mani una delle auto, devastandola ed aveva liberato il gigante che era trasportato con un tir della polizia.

Una volta gli “assi oscuri” avevano salvato il loro amico Briareus si sono allontanati.

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La torre della negromante

Una volta arrivati all’ingresso nessuno tra Aaron, Giorgio ed Ana erano in possesso di alcuna fonte di luce. Se non fosse stato per Geremy Rifkin, provvidenzialmente presente, nessuno sarebbe stato in grado di far luce dentro la torre della negromante di Hordag Loi. Esplorando hanno trovato alcuni prigionieri: un ragazzo in lagrime, un mendicante ed infine uno strano individuo, un ladro di nome Alfredo Benedettino – per gli amici Alf, come il famoso personaggio della serie televisiva

.

Una volta liberati Alf si è unito al gruppo e l’allegro quintetto ha esplorato la torre scoprendo una stanza segreta contenente un libro per la creazione dei golem ed un gatto che si è tramutato in pantera e per poco non lo ha accoppato, prima di venire ferito mortalmente da Aaron e fuggire in qualche angolo oscuro …

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Il fuoco il brutto e “Frankeinstein”

New Jork, Jokertown il distretto dei Joker, coloro che dal “mazzo” hanno estratto un jolly ed invece di perire durante il Primo Giorno del Wild Card hanno avuto una terribile mutazione.

Quel giorno dell’Agosto 1946 il 90% della popolazione newyorkese è deceduta  tra atroci sofferenze mentre la maggior parte dei rimanenti è stata orribilmente sfigurata ed una piccolissima percentuale non ha subito deformazioni fisiche o mentali ma ha sviluppato facoltà super umane.

Poi col tempo si è scoperto che la causa del primo giorno del Wild Card è stato un genoma alieno che è stato liberato nei cieli sopra la città il cui scopo era quello di testare le mutazioni che avrebbe indotto su una popolazione geneticamente simili al creatore del DNA mutogeno, gli umani, senza rendere a rischio la razza aliena che li aveva creati.

Philip Piercing è il nipote di chi ha vissuto quel fatidico giorno fin da quando è nato la sua testa era sproporzionata rispetto al corpo e per questo è stato soprannominato Frankeinstein dagli altri Joker, si sa hanno sempre voglia di scherzare. Fin dall’infanzia le sue capacità mentali superiori lo avevano prima isolato dagli altri e poi aiutato a difendersi dalla dura vita del ghetto dei Joker.

Oggi 17 Luglio 1991 Philip ha percepito del pericolo nel capannone abbandonato accanto al suo appartamento in Jokertown. Senza neanche affacciarsi dal suo studio di avvocato ha sfiorato con la sua mente l’origine di questa emozione mista a paura e eccitazione, piano piano ha preso controllo del suo sistema sensoriale e si è creato una immagine mentale di quello che stava accadendo.

Il suo “ricettacolo” era un malvivente, droga probabilmente. Era spaventato perchè il capannone era circondato dalla polizia. Ma improvvisamente il collegamento si è interrotto perchè una persona è entrata ed ha aperto il fuoco su di lui. La persona era un joker con una enorme gobba ed una strana tuta ma insieme a lui ha percepito una seconda persona invisibile allo spacciatore ma non ai poteri di Philip. Il “gobbo” si è scontrato con altri 2 corrieri della droga vincendo in uno scontro a fuoco 2 contro 1 come se qualcuno lo avesse “aiutato” a capire dove sarebbero comparsi.

Ma in quel momento la polizia ha fatto irruzione ed improvvisamente un gigante di 3 metri di acciaio è comparso da dietro una fila di casse di legno …

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Il ladro assassino

Un gruppo di avventurieri si è incontrato nella città di confine di Craine nel continente di Ytarria su Yrth. Nella locanda Stella della sera si sono ritrovati Giorgio, Ana e Athalon assoldati dalla Strega bianca per recuperare un oggetto magico rubato da un ladro leggendario: Saragrave. Durante il furto l’apprendista della strega bianca Maewen è rimasto ucciso e la missione del nuovo gruppo è eliminare l’efferato ladro anche se,  in seguito alla mediazione del francescano Giorgio, la maga ha ritrattato ed ha detto che si accontenterà se l’omicida verrà assicurato alla legge.

L’oggetto rubato si chiama Dito di Mora ed è un bastone magico, i cui poteri sono in maggior parte ignoti alla stessa strega, ed è costruito con una falange di un mago-gigante di nome Mora. In passato aveva rapito Bran il duca di Crain, un bambino all’epoca e fu salvato solo quando suo padre, il duca di allora, scese a patti con una potente negromante di nome Hordag Loi  in passato sua nemica. La negromante sconfisse Mora e recuperato il principino le fu permesso di tornare in città nella sua residenza della Torre Pallida.

Venuti a conoscenza di questo Giorgio, Ana ed Athalon hanno rintracciato la Torre Pallida e stanno per varcarne la soglia.

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