L’uomo che sabotava le spedizioni

Nei giorni seguenti, circa quattro dal superamento del Canale di Panama, uno strano odore si è iniziato a levare sotto coperta.
Come se un odore di orina avesse preso il posto del solito odore di salmastro e sudore.
In realtà l’ammoniaca che si respirava era quello che fino a qualche ora prima scorreva nei tubi dei refrigeratori che erano stati manomessi.
Da qualcuno dell’equipaggio.
La notte successiva i nostri eroi si sono svegliati nel cuore della notte dai guaiti disperati dei cani da slitta che erano stati avvelenato dal medesimo sabotatore dei refrigeratori.
Risultato: moltissimo cibo è stato buttato via e 12 cani sono morti tra atroci sofferenze causate dalla stricnina o sono stati abbattuti da Olaf e Pulanski, gli addestratori.
Successivamente una rudimentale bomba a tempo è stata disattivata prima che danneggiasse irrimediabilmente un areoplano nella stiva 2.
Per evitare che i danni creati da questo misterioso guastatore aumentassero con il passare dei giorni e con l’avvicinarsi della Gabrielle  alla loro meta ovvero Melbourne, in Australia, gli investigatori si sono appostati nottetempo in uno delle stive in cui vi erano degli equipaggiamenti di valore.
Adam, il cuoco, è stato quindi colto sul fatto mentre cercava di manomettere un trattore, una volta che si era introdotto, credendosi non visto. Interrogato ha detto che voleva mandare a monte le spedizione per vendicare suo fratello morto in una precedente spedizione capeggiata da Starkweather anni addietro.
Adam è stato consegnato alla polizia di Melbourne.

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I due braceri

Bloccati dall’altra parte intanto Snaugh, Haram, Athalon e Luke cercavano un modo di aprire il passaggio sbarrato con la magia.
Dopo aver affrontato ancora scontri con gli spettri urlanti della sala dei bracieri Luke ha avuto l’ispirazione di superare il cerchio dalle dodici pietre nel momento preciso in cui l’orologio solare della sala della fontana segnava con l’ombra il punto esatto del passaggio.
Così facendo la porta bloccata e che separava DebFar dal resto del gruppo si è aperta.
Al di là Snaugh è stato tentato dal giuoco ma poi è riuscito a proseguire con il resto del gruppo fino alla sala del teletrasporto.
La sala del teletrasporto era tappezzata di rune e dopo qualche istante è divenuto improvvisamente buia.
Quando la luce è ritornata ognuno si è ritrovato davanti il proprio doppione…

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Il fuoco e l’acqua

Gli investigatori si sono svegliati durante la notte dalle grida e le fiamme che si levavano dall Gabrielle ancora saldamente ancorata nei dock.
Un incendio doloso era stato appiccato e il loro mezzo di trasporto per l’Antartide stava rischiando di trasformarsi in cenere.
Prontamente si sono gettati tra le fiamme chi salvando i marinai che avevano perso conoscenza a causa del fumo chi cercando di spengere l’incendio con gli estintori.
Nel mezzo di questo trambusto è partita la nave di Acacia Lexington prima tra tutte le spedizioni a partire alla volta del sud del mondo.
L’indomani i dati sono stati valutati come “moderati” facendo slittare di soli due giorni la spedizione e quindi gli investigatori sono andati a cena dal pittore, ormai amico, Roerich.
Il 12 Settembre finalmente Gabrielle è salpata e dopo una settimana ha superato il canale di Panama, mentre la settimana successiva ha superato l’equatore. Qui l’equipaggio si è prestato ad un episodio goliardico “iniziando” gli esploratori al Giudizio di Nettuno in cui un fantomatico pirata (che non era altri che un membro della ciurma travestito) accusava alcuni membri della spedizione rei di aver violato il volere del re del mare e che dovevano pagare pegno chi con una rapa a zero e altri con passaggi obbligati in un percorso con montagne di alghe accatastate.
Nel tempo libero del viaggio c’è chi si è messo a baccagliare l’unica donna a bordo e chi ha cercato di impiegare le giornate vuote ad imparare nuove cose legate alla spedizione.

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La chiave

Dopo uno scontro epico (durato 2 sessioni di gioco) contro l’elfa scarafaggio ed i suoi alleati runici scarafaggici, i nostri eroi hanno finalmente sconfitto il terribile e multiplo nemico a suon di mani brucianti.
A questo punto hanno sentito un rumore che proveniva dalla stanza attigua in cui c’era una fontana ed un braciere.
La fontana era di acqua corrente che alimentava questa grande stanza per cui una diramazione del fiume entrava a nord ed andava ad infrangersi 15 metri sotto la stanza ricongiungendosi con il fiume esterno. La fontana aveva al di sotto della agitata superficie una chiava, apparentemente abbandonata.
Lyuche ha prontamente afferrato la chiava ed un nuovo scherzo di Sammaster si è materializzato: un serpente d’acqua pronto a ghermire il “ladro” ed a tirarlo giù con se nella tomba d’acqua corrente.
Ma Lee Uke è stato veloce da intonare un incantesimo di inamovibilità e così il guardiano è dovuto rientrare nella piscina a bocca “asciutta”.
A questo punto però il gruppo non aveva più idea di dove andare: la chiava non apriva alcuna serratura perché non ne esistevano alcune inviolate nel terribile dungeon.
E quindi hanno improvvisato: Dek si è teleportato al di là di un passaggio sbarrato per vedere se era possibile sbloccarlo dall’altra parte ma purtroppo si è ritrovato in una “sala da gioco” fantasma in cui subito è rimasto affascinato da dei tavoli da gioco e si è immerso in lunghe e rischiose partite d’azzardo in cui la posta era la sua integrità mentale.
Per fortuna il mago è riuscito a staccarsi dai tavoli dopo essere stato capace di vincere una partita.

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Rapimento

Dopo il funerale gli investigatori hanno deciso di tempestare i giornali newyorkesi con un finto scoop su presunti accordi tra il defunto capitano Douglas e la ricca ed intraprendente Acacia Lexington.
Durante il loro losco affare si sono accorti di essere proprio vicini alla residenza di quest’ultima e si sono messi ad osservare i dintorni.
La loro osservazione ha portato all’assistere al rapimento del filantropo pittore Roerich mentre si stava recando da Acacia.
Una macchina si è accostata proprio di fronte all’ingresso ed un gruppetto di uomini ha fatto capire che era meglio seguirli.
Gli investigatori hanno seguito a loro volta i rapitori.
Quest’ultimi si sono allontanati da Manhattan fino a che fuori città hanno visto entrare una macchina dentro un vecchio capannone per poi riuscirne fuori con solo l’autista.
Con un’irruzione gli investigatori sono stati quindi capaci di salvare da un pestaggio violento Roerich il quale veniva interrogato da un gruppetto assoldato dalla spedizione concorrente tedesca per scoprire che fine aveva fatto il professor Dyer.
Roerich ha spiegato inoltre che l’uomo uscito poco prima aveva un manoscritto che gli era stato consegnato dal professore in persona per riuscire a convincere con la sua testimonianza a non compiere alcuna spedizione in Antartide ogni organizzazione: dalla Starkweather Moore alla Lexington.
A nulla è valso il tentativo di seguire le tracce del fuggitivo per ritrovare il manoscritto.

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La regina delle blatte

Una volta sconfitti i non morti i personaggi sono tornati nella camera degli angeli per trovare al posto di questi un eladrin che sembrava perso nello spazio e nel tempo a causa di un teletrasporto fallito.
Egli infatti proveniva da un esperimento fallito durante la distruzione dello Splendente Sud durante la Peste Magica. L’esperimento fallito consisteva nel fuggire a gambe levate con un portale mentre la peste aggrediva la torre dei teletrasporti.
L’eladrin di nome Athalon è un chierico di Aumanator ed ha deciso di unirsi al gruppo (benvenuto Alessandro!).
Esplorando una stanza il gruppo si è trovato di fronte ad una prigioniera incatenata ma il nuovo arrivato ha avvertito di qualche particolare che non tornava: le catene non erano “assicurate” e quindi sembrava che la carcerata elfica simulasse una costrizione.
Una volta che i personaggi si sono preparati ad un eventuale assalto hanno indotto la prigioniera a manifestarsi come un l’infido aggressore che era e sono stati accontentati.
Ella era una creatura composta da una miriade di scarafaggi che ha iniziato a riempire di centinaia di migliaia di questi ripugnanti insetti i nostri eroi che grazie a Athalon e la sua magia protettrice riescono per adesso a resistere agli assalti …

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Uomo in mare

Prima che l’avventura fosse iniziata i giornati hanno pubblicato la notizia della morte di Douglas il capitano della Giselle la ammiraglia della spedizione Starkweather Moore Expedition.
Assoldato dallo stesso Starkweather è venuto a galla che ancora non aveva confermato la sua presenza nella spedizione e prima che potesse dire la sua è stato ritrovato morto annegato da due pescatori.
I marinai hanno testimoniato che mentre cercavano di fornire l’inutile soccorso al pover’uomo qualcuno si è allontanato dalla scena del presunto incidente per cui molte strade sembrano partire da questo misterioso evento.
Gli investigatori non sono rimasti a guardare.
Mentre una parte raccoglieva informazioni sui propri datori di lavoro (Starkweather e Moore) ma anche su una spedizione “concorrente” capeggiata da una ricca milionaria di nome Acacia Lexington l’altra parte si informava con gli inquirenti newyorkesi dei dettagli della vicenda.
Alla fine si sono accorti che gli stessi investigatori erano oggetto di pedinamenti da parte del detective Hansen della polizia poichè erano stati i primi ad intrecciare i rapporti con Douglas.
Ma introducendosi nella stanza d’albergo di Douglas i nostri eroi hanno scoperto che un misterioso tedesco aveva dimorato nella stanza confinante del povero capitano ed aveva in tutta fretta mollato gli ormeggi poco dopo la luttuosa vicenda.
A peggiorare la oscura vicenda una coppia di lettere anonime sono state recapitate agli investigatori: oltre a contenere minacce non troppo velate ci sono riferimento a cose che riposano tra i ghiacci e che non devono essere disturbate.

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La spedizione

Verbale di John Norris, ispettore a Newyork.
Stanco del mio solito tran tran sono stato convinto a prendermi un anno sabbatico ed ad unirmi ad una spedizione verso l’antartico, verso l’ignoto.
La spedizione che sta per partire si chiama Starkweather Morris Expedition e parte dove fallì 3 anni fa nel 1930 la Arkham Expedition.
La vecchia spedizione fu un fallimento perché ben 12 persone su 20 morirono in seguito ad una tempesta di neve e con questa nuova si cerca di rimediare dove la precedente non riuscì: vogliono recuperare alcuni manufatti e riportare a casa le salme dei poveri sventurati.
Questa spedizione è all’insegna della società: grossi investimenti (tra cui una parte del nostro amico Dott. Tyler che si è fatto conoscere con i suoi libri sulle antiche civiltà messicane), molta stampa e molto molto glamour.
Tutti i membri della spedizione sono sulla bocca di tutti e basta un’indiscrezione che qui a New York nel giro di poche ore esca un’edizione straordinaria che riporta le ultime novità sulla spedizione dell’antartide.

In questi giorni che ci separano dalla partenza abbiamo conosciuti i capi della spedizione (ovvero i finanzieri): Starkweather e Moore.
Il primo è molto espansivo mentre il secondo è più taciturno ma anche molto acuto.
Abbiamo anche conosciuto gli altri membri della spedizione: il fisico, l’esperto dell’antartide, il dentista che ci ha fatto una visita gratuita, i piloti degli aeroplani, il primo ufficiale della nave ed anche il capitano J.B. Douglas che siamo andati a prendere noi al porto e poi abbiamo scoperto da un litigio a porte chiuse con Starkweather che non aveva affatto l’intenzione di essere il nostro capitano.
Per adesso è tutto ma non perdiamoci le edizioni straordinarie dei nostri giornali cittadini, gente!

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Memorie dagli anni ruggenti

Sono Burt Doyle, giornalista.
Questo articolo scarabocchiato non sarà mai pubblicato in un giornale perché nessun editore sarà mai così folle da accettarlo sembrando l’assurdo racconto di una mente disturbata.
La mia storia è polverosa come la terra in cui si è svolta.
Coppertown City, Mexico 1925.

A quel tempo eravamo in cinque amici:
John, Luka, Josè e Frankie. Il povero Frankie risucchiato da quella cosa.
John è un poliziotto bravo a parlare e a sparare; Luka uno psicologo disturbato che disturba mentre Josè è quello che ci ha fatti chiamare dalla nostra tranquilla America per dargli una mano.
Nella lettera parlava di un incidente in una delle due miniere di Coppertown, quella più grande la  Broad Vein. Un suo amico era rimasto vittima di un crollo ma Josè sospettava che fosse stato sparire perché membro come lui del Industrial Worker of the World, uno sporco sindacalista anarchico marxista.
In realtà quando siamo arrivati laggiù sotto sotto c’era ben altro.
La miniera, di proprietà del fratelli Beasley, era una macabra copertura che serviva come vivaio per entità antiche, esistenti quando i mari si erano appena formati e le montagne si erano appena innalzate.
La casa dei proprietari Beasley aveva un passaggio che connetteva ad una sala sotterranea ove essi stessi eseguivano sacrifici immondi e lì Frankie Baretta, il nostro amico detective, è stato preso da quell’orrendo antico.
Pochi istanti prima eravamo stati scoperti da William Beasley che aveva aperto il fuoco con un thompson automatico, l’arma dei gangster.
Alcuni colpi avevano ferito Frankie ma noi eravamo stati più veloci del depravato William e avevamo risposto al fuoco, senza ammettere ulteriore repliche.
Ma il rumore aveva attirato lo Cthoniano un enorme montagna di carne nauseabonda grande quanto il vagone di un treno e velocissima ed a suo agio nei cunicoli sotterranei. Abbiamo sparato con il Thompson, con i fucili e le nostre pistole ma prima di fermarlo Frankie era stato raggiunto e risucchiato dei suoi fluidi, reso un flaccido fantoccio senza vita.

Prima di abbandonare la casa dei Beasley e la dannata Coppertown abbiamo incontrato pure il secondo dei due fratelli e lo abbiamo ucciso con la fredda determinazione degli uomini impazziti increduli di fronte a tali rivelazioni.
Poi abbiamo fatto delle ricerche con uno studioso della zona, il dottor Tyler Freeborn ed abbiamo scoperto pure che le antiche popolazioni conoscevano queste creature e erano migrate in zone lontane dalle montagne, lontane dalle loro tane.
Già secoli fa gli antichi erano dunque conosciuti e probabilmente saranno ancora qua quando i nipoti dei miei nipoti non si ricorderanno più di noialtri.
Ma una cosa è certa mai e poi mai uscirò dalla mia amata New York.

Burt Doyle, 1925

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Benvenuti nell’incubo

Cari giocatori,
benvenuto nel blog che tratterà di voi.

Tempo permettendo metterò per iscritto le vostra gesta e le vostre fatiche irrorate da lacrime e sudori causate dalle follie che radicheranno dentro il vostro mortale guscio umano.

Il vostro Custode

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